Grazie ad un approccio futuristico ed emozionale, ispirandosi al maestro Bruno Munari nel metodo di analisi del progetto, il product & graphic designer Matteo Stucchi (nato nel 1992) propone forme organiche e geometriche, caratterizzate da uno spirito allegro e colorato, che offrono una dolce e generosa presenza.

Dopo la laurea in Industrial Design inizia la strada dell’autoproduzione, realizzando una collezione di vasi in ceramica, The Wind Rose. Massima caratterizzazione dell’analisi per forme e colori che rispecchiano l’obiettivo del prodotto.The Wind Rose, una collezione di vasi, tributo all’universo femminile.  

La sua mission è quella di arrivare all’autenticità stando in equilibrio tra rigore e fantasia nella creazione di prodotti con un proprio carattere individuale. Alla ricerca di un nuovo modo di fare industria, bellezza e comfort sono le parole d’ordine alla base dei suoi lavori, improntati su un nuovo concetto di abitare.

Legati dalla stessa passione per il legno e dalla comune dedizione per il design e la cura del dettaglio, Matteo Stucchi e TorniLegno hanno dato vita a due pezzi, il tavolino Nesso e lo sgabello Spoletta, complementi d’arredo moderni che esaltano l’artigianato italiano.Nesso nasce, con forme semplici e minimaliste, dall’incontro di due materiali del passato. Formato da piani d’appoggio in legno di castagno e struttura portante in ferro, Nesso porta la convivialità nel cuore della casa, invitando a sedersi attorno ad un tavolino che si distingue per spessori e proporzioni. L’esperienza maturata da Tornilegno nella lavorazione del legno permette di creare dettagli che esaltano lo spessore e la naturalezza del materiale.Osservato scherzosamente attraverso una “lente d’ingrandimento”, come a voler evidenziare i suoi dettagli, Spoletta, interamente realizzato in legno massello di castagno, può assumere due diverse funzioni: sgabello e tavolino. Ispirato agli strumenti che la sarta utilizza per lavorare Spoletta è un rocchetto che ama farsi circondare dal calore degli abitanti della casa: invita a condividere i momenti più lieti, creando un’atmosfera di armonia ed equilibrio nello spazio attorno a sé.

Grazie alla collaborazione con Limonta | 1893 alla Milano Design Week 2018 sono invece state presentate sette diverse carte da parati per la collezione Limonta Italian Wall Couture.INCONTRI. Estetica minimale, ma di forte impatto visivo. Forme e tratti essenziali si replicano in pattern ordinati e ipnotici che giocano con la luce, simulano volumi ed evocano materia. In equilibrio perfetto su cromie complementari o toni a contrasto, trasformano la semplicità in essenza. Il disegno pulito e lineare, si fa mappa e percorso geometrico in grado di valorizzare spazi e arredo, esaltati dalla riproposizione seriale di elementi grafici.

ARMONIA. Decise e dinamiche, strutturate su colori forti e immagini iconiche. Ispirate al mondo reale, messo a nudo dal segno grafico vestono le pareti di orizzonti lontani. Rielaborata per cercarne la struttura e l’anima, riproposta nella chiave quasi lisergica delle foglie che si trasformano in pennellata, ombra o colore la natura si mostra nel suo aspetto grafico più intimo e minimale, oppure opulenta celebra se stessa nella riproposizione di elementi che evocano paesaggi tropicali e ambienti esotici.

VITA. Prepotentemente ispirate al reale, volutamente materiche. Texture, geometrie e decori raccontano la rugosità e le linee del legno, le asperità e le stratificazioni della roccia, gli infiniti disegni dei marmi, con arroganti cromie o delicate sfumature. Segni e intarsi rubati alla natura sono gli assoluti protagonisti di una serie in cui grafico e fotografico si intrecciano creando un forte impatto visivo.

SAPIENZA (n.1), (n.2) and (n.3). Evocative, raffinate, quasi misteriose. Forme geometriche ripetute all’infinito, volti, profili e silhouette solo accennate, un mondo che diventa uno schizzo solo abbozzato, umili azulejos si fanno regola emergono con la forza del tratto grafico da uno sfondo volutamente monocromatico e sfumato. Arte, poesia, architettura, pittura e musica vivono attraverso i propri simboli, destrutturati e reiventati, in tele tutte da interpretare.