In concomitanza con la 58ma Biennale d’Arte di Venezia, si è inaugurata la sesta edizione di GLASSTRESS progetto che riunisce una selezione di artisti contemporanei di spicco provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, India e Cina, in una mostra ambiziosa che esplora le infinite possibilità creative del vetro.

GLASSTRESS è un progetto di Adriano Berengo che esprime al meglio la sua missione di coniugare la tradizione vetraria muranese con l’arte contemporanea. Sin dal suo debutto nel 2009 come evento collaterale della Biennale di Venezia, GLASSTRESS ha rivitalizzato la lavorazione del vetro soffiato forgiando nuove alleanze con artisti e designer di fama internazionale, volutamente scelti per la poca o nessuna precedente esperienza con il materiale, raggiungendo così il fine di ampliare i confini sia dell’arte contemporanea che del vetro.La mostra, nel decimo anniversario di GLASSTRESS e nel trentesimo di Berengo Studio, torna alle sue radici storiche sull’isola di Murano, dove una vecchia fornace abbandonata è stata trasformata in un suggestivo spazio espositivo per straordinarie nuove installazioni. Fino al 24 novembre 2019, sono esposte le opere di artisti già invitati nelle scorse edizioni, come Ai Weiwei, Laure Prouvost, Tony Cragg e Thomas Schütte e nuovi artisti quali Prune Nourry, José Parlá e Rose Wylie, solo per citarne alcuni. Il curatore brasiliano Vik Muniz ha invitato ad esplorare “come il vetro cambi la nostra percezione dello spazio”. Curata dal belga Koen Vanmechelen, è invece la sezione dedicata a una retrospettiva di GLASSTRESS in cui sono esposti alcuni dei lavori più importanti degli ultimi dieci anni, tra cui Mutter (2016/17) di Erwin Wurm, che esplora l’equilibrio tra oggetti di uso quotidiano e il loro significato; Laura’s Hands (2011), opera di Jaume Plensa che fa riferimento alla sua celebre serie di sculture giganti di una ragazza dormiente; A Different Self (2014) di Mat Collishaw, lavoro che combina la tipica forma di uno specchio veneziano con uno schermo digitale evocando “riflessioni” dal passato. Inoltre, Jean Blanchaert ha curato, all’interno della mostra, un progetto speciale dell’artista Robert Wilson.

Molti degli artisti hanno realizzato opere legate al tema più che mai attuale dello stato di salute del nostro pianeta e al rapporto dell’uomo con la natura. Tra i nuovi progetti presenti a GLASSTRESS 2019, la scultrice brasiliana Valeska Soares presenta un lavoro intitolato Acqua Alta, con riferimento alle ricorrenti inondazioni a cui è soggetta la città di Venezia. Una serie di contenitori di vetro alludono al problema dell’inquinamento causato dagli oggetti prodotti dall’uomo in una parte del mondo, e dall’utilizzo degli stessi per trasportare l’acqua quale bene preziosissimo dall’altra, mettendo in evidenza le tensioni tra eccesso e decadenza.Valeska-Soares, Acqua Alta, © Francesco Allegretto

 

Riferendosi alla collaborazione con Berengo Studio, Il curatore Vik Muniz dice: “L’idea di trasformare Murano infondendo una linfa vitale nell’arte creativa vetraria conduce a una nuova visione di ciò che il vetro può essere e di ciò che con esso si può fare. GLASSTRESS parla di tradizione, della storia della città e di ciò che è stato realizzato in questo luogo secoli fa. È un modo molto interessante non solo per comprendere come la città si sia adattata al suo contesto di capitale dell’arte contemporanea, ma anche come sia riuscita a conservare ancora molto della propria anima“.Tony Cragg, The Bridge, © Francesco Allegretto

 

GLASSTRESS 2019 – ARTISTI PARTECIPANTI

Nuovi artisti

Renate Bertlmann (Austria), Saint Clair Cemin (Brasile), Antonio Dei Rossi (Italia), Pedro Friedeberg (Messico), Carlos Garaicoa (Cuba), Artur Lescher (Brasile), Denise Milan (Brasile), Prune Nourry (Francia), José Parlá (USA), Pablo Reinoso (Argentina), Valeska Soares (Brasile), Tim Tate (USA), Francisco Toledo (Messico), Janaina Tschäpe (Germania), Robert Wilson (USA), Rose Wylie (UK).Denise Milan, Earth Banquet, © Sergio Coimbra

 

Artisti che ritornano

Ai Weiwei (Cina), Fiona Banner (UK), Monica Bonvicini (Italia), Tony Cragg (UK), Shirazeh Houshiary (Iran), Karen LaMonte (USA), Massimo Lunardon (Italia), Haroon Mirza (UK), Vik Muniz (Brasile), Jaume Plensa (Spagna), Laure Prouvost (Francia), Andrea Salvador (Italia), Thomas Schütte (Germania), Joyce Jane Scott (USA), Wael Shawky (Egitto), Sudarshan Shetty (India), Lino Tagliapietra (Italia), Koen Vanmechelen (Belgio), Joana Vasconcelos (Portogallo), Erwin Wurm (Austria).Ai Weiwei

 

Gli artisti dell’anniversario

Jean Arp (Germania), Ayman Baalbaki (Libano), Miroslaw Balka (Polonia), César (Francia), Jake and Dinos Chapman (UK), Mat Collishaw (UK), Tracey Emin (UK), Jan Fabre (Belgio), Kendell Geers (Sudafrica), Francesco Gennari (Italia), Abdulnasser Gharem (Arabia Saudita), Michael Joo (USA), Ilya & Emilia Kabakov (Russia/USA), Michael Kienzer (Austria), Hye Rim Lee (Corea del Sud), Oksana Mas (Ucraina), Hans Op de Beeck (Belgio), Tony Oursler (USA), Javier Pérez (Spagna), Antonio Riello (Italia), Bernardí Roig (Spagna), Bertil Vallien (Svezia), Fred Wilson (USA), Dustin Yellin (USA).

Hans Op de Beeck, The Frozen Vanitas, 2015, © Francesco Allegretto

Abdulnasser Gharem, The Stamp (Moujaz), 2017, © Francesco Allegretto

Javier Pérez, Carroña, 2011, © Francesco Allegretto