Fondato a Carrara nel 2014 Bloc Studios nasce dalla volontà di trasformare pietre naturali allo stato grezzo in oggetti di uso quotidiano, preservando le qualità intrinseche del marmo. Secondo la filosofia per cui ogni pezzo di marmo racchiude una storia che deve essere raccontata, ogni prodotto diventa un pezzo unico ed esclusivo.

Basato sull’idea innovativa del marmo come materiale impiegato nel design funzionale e al di fuori delle logiche industriali, Bloc Studios da sempre sceglie di collaborare con designer internazionali per creare le sue collezioni.

Alla Milano Design Week 2018, Bloc Studios ha presentato nella nuova location Alcova tre nuove serie di oggetti creati in collaborazione con Valentina Cameranesi, Nick Ross e Objects of Common Interest.Nelle tre serie di oggetti, per la prima volta, lo studio associa la materia del marmo a nuovi valori cromatici per una collezione arricchita da toni di colore che vanno dal rosa Portogallo e verde giada dei complementi d’arredo di Nick Ross alla pietra serena, il bianco arabescato e il noir antique dei vasi di Valentina Cameranesi, con la quale gli oggetti marmorei si spingono verso forme più organiche e antropomorfe. Infine la ricerca e la sperimentazione sulla materia danno vita, grazie alla collaborazione con Objects of Common Interest, ad una serie di coloratissimi totem geometrici.

La serie “Avalon” è composta da tre vasi scultorei, prodotti con marmo arabescato bianco e in diverse varianti di marmo colorato disegnati da Valentina Cameranesi Sgroi direttrice creativa e set designer, che vive e lavora a Milano occupandosi del design degli oggetti fisici e della loro presentazione negli spazi e nelle immagini. “Quanto è morbida la pietra?L’idea è quella di creare vasi fortemente caratterizzati, indagando sia l’uso dei marmi nelle chiese barocche che il virtuosismo dei panneggi e delle anatomie delle sculture classiche, alterando la prassi usuale contemporanea della perfezione e pulizia geometrica. Sono state impiegate forme curve complesse, con un’ambiguità formale, per ottenere degli oggetti in cui le venature e i cambi di cromie, tipiche delle pietre utilizzate, si muovono e si dispiegano.” Dal 2012 Valentina Cameranesi lavora in società con Enrico Pompili. Lo studio Cameranesi/Pompili sviluppa concetti e progetti di set design, interior design e direzione creativa sia propri che su commissione.

La collezione Inlay del designer Nick Ross, che vive e lavora a Stoccolma in Svezia, comprende una sedia, un tavolo basso e due tavolini da divano in stile minimalista. Come ogni suo progetto nasce dal desiderio di creare ponti ideali o reali tra la società del presente e quella del passato. “La collezione Inlay è ispirata dai coloratissimi intarsi (“inlay” in inglese, appunto) di marmo resi celebri dai Romani con la tecnica opus sectile e, in seguito, reintrodotti sotto forma di opere in pietra dura durante il Rinascimento. Una fonte d’ispirazione primaria è stata, per esempio, la pavimentazione in marmo del Pantheon a Roma. Gli oggetti della collezione sono stati creati a partire da un motivo generalmente bidimensionale che prende forme tridimensionali. Ogni oggetto è ottenuto da lastre di marmo tagliate a getto, le quali vengono incastrate fra loro e incollate, creando giunture continue in cui un marmo si combina magicamente con l’altro. I motivi diventano un mezzo di costruzione. Uno degli elementi chiave di questa collezione è l’abilità di modificare i marmi che si intersecano per creare un’infinita varietà di motivi e colori.” dice Ross. La sua ricerca è incentrata sul complesso repertorio storico, antico in particolare, in cui va a trovare gli elementi con i quali interpretare la relazione tra l’utilizzatore e il design contemporaneo. Nick Ross ricerca fatti ed eventi che hanno determinato degli equilibri culturali ben precisi e lo fa attraverso lo storytelling e un approccio costantemente critico.

La serie Totem è composta da elementi in marmo impliabili e interscambiabili che creano diverse variazioni di un centrotavola che diventa una sorta di totem ed è disegnata da Objects of Common Interest, lo studio di design, con sedi a New York e in Grecia, formato da Eleni Petaloti e Leonidas Trampoukis, soci fondatori dello studio di architettura LOT. Il loro focus è di creare oggetti e installazioni di natura morta in cui trovare momenti di ispirazione nella matericità, nel processo e nel concetto. “Elementi che si toccano e si sostengono col proprio peso senza però essere permanentemente attaccati; materiali contrastanti che si fondono in combinazioni apparentemente stridenti. In questo caso, il concetto deriva dalla composizione di semplici forme volumetriche attentamente calibrate e apparentemente delicate, impilate in un apparente equilibrio, ma segretamente tenute insieme da una sottile asta di marmo.Il concetto si espande verticalmente e geometricamente per creare composizioni ancora più grandi, trasformando, così, un comune oggetto usato per contenere elementi in una scultura” racconta Eleni Petaloti.

Bloc Studios era anche negli stand di Poliform e Minotti al Salone Internazionale del Mobile a Rho e nella installazione della vetrina di Paola Grande Gioielli in via Fiori Chiari 16 (Brera Design District).