È ormai chiaro come design e food vadano di pari passo, ma un risultato particolarmente interessante si raggiunge quando diverse nazionalità, legate a culture diametralmente opposte, si uniscono e dialogano tra loro in modo sorprendentemente complementare. Succede al Taiyo Sushi Restaurant, uno dei ristoranti giapponesi più famosi di Milano, in cui il sushi non è semplicemente una moda passeggera, ma una vera testimonianza della cultura del food giapponese, che ha abbracciato un progetto di interior design decisamente occidentale, frutto della sinergia tra l’architetto e scenografo Maurizio Lai e l’azienda Billiani. L’intento perseguito è appunto quello della celebrazione del fusion per cui Taiyo è così apprezzato a Milano, raggiunto con un equilibrio efficace tra tradizione e innovazione. Le sedie Croissant, firmate dal designer Emilio Nanni e cavallo di battaglia di Billiani, mostrano la loro struttura in faggio flessibile, imbottita in pelle nera o beige, nella grande sala centrale e nelle due secondarie. Elemento fondamentale è la luce, oggetto di un dialogo con la materia ad opera di Lai Studio, che ha provato a ricreare un ambiente metropolitano e raffinato utilizzando un linguaggio estetico globale. Una commistione di stili e generi, data dalla maglia metallica ultra moderna che ricopre il soffitto in contrasto ai rivestimenti in vetro e legno delle pareti, per un grande effetto scenico amplificato dalle luminose decorazioni astratte che invadono le pareti. Una fusione universale che dal food abbraccia l’intero ambiente, per uno statement culturale ben chiaro.