È ormai forse obsoleto pensare al design relegandolo alla sfera del prodotto, è sicuramente contemporaneo pensarlo invece come uno stile di vita completo, che abbraccia gli ambiti più svariati in un ampio contesto ideologico. E fra i valori che il Salone del Mobile 2014 ha evidenziato c’è senz’altro la riscoperta della terra e della vita semplice, in un’idea generale di ritorno alla componente umana, sia nel design che in altri campi. Segue questo filone il design di Lucy Salamanca, in mostra con Pure: un percorso di interazioni tra natura, materie, territori, cibo e design. All’evento il visitatore ha attraversato strade in cui l’estetica si è trasformata in materia e sensazione, una library emozionale che ha presentato il bello e il gusto in un modo dinamico e in una scala accessibile, nell’ottica della piacevolezza dei sensi estetici e interiori. Ecco che allora la struttura diventa multidimensionale, mixando linguaggi e costruzioni di sapori, artigiani e agricoltori: il legno viene associato al gusto del pomodoro emiliano, l’olio d’oliva alla pietra leccese; la matericità della pasta si accosta a quella del porfido trentino, il miele marchigiano al gres e le farine di grano pugliese si materializzano in tendaggi di tessuto grezzo.