Tutto pronto per Concéntrico 05, il Festival Internazionale di Architettura e Design di Logroño – città nel nord della Spagna, sul fiume Ebro, capitale della provincia de La Rioja – che invita a riflettere sulle aree urbane e cittadine. La nuova edizione si svolge dal 26 aprile al 1° maggio 2019. Il festival invita a visitare la città attraverso strutture, mostre, incontri, attività e spettacoli che creano un collegamento tra luoghi, piazze, strade, cortili e spazi nascosti che di solito passano inosservati.

Dal 2015, Concéntrico viene organizzato dal  COAR – La Rioja Cultural Foundation of Architects e da Javier Peña Ibáñez, ideatore dell’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Logroño e il Centro pe il design del Governo de La Rioja. Garnica, Bodegas LAN, Métropole de Rouen Normandie e Acción Cultural Española sono i principali partner.Nelle sue quattro edizioni passate il festival ha riunito quarantatre strutture urbane create da team di architetti e designer nazionali e internazionali che stanno sperimentando nell’ambito della progettazione ambientale. In questo modo si stabilisce un dialogo tra il patrimonio della città e l’architettura contemporanea invitando i cittadini a riflettere su questi spazi. Studi come Picado de Blas (Madrid), MAIO (Barcellona), Branco Del Rio (Coimbra), Boamistura (Madrid), Guillermo Santomà (Barcellona), Fernando Abellanas (Valencia), Plastique Fantastique (Berlino), Jorge Penadés (Malaga), David Bestué (Barcellona), Mjölk (Praga), TAKK (Barcellona) hanno realizzato degli interventi nelle precedenti edizioni del festival.L’edizione n° 5 propone oltre sedici installazioni e performance. Inoltre, Concentrico incoraggia lo scambio tra l’architettura spagnola con le realtà di altri paesi attraverso gli “Encuentros” proposti in collaborazione con  Acción Cultural Española. Una delle principali novità dell’edizione di quest’anno è l’accordo di collaborazione con la Métropole de Rouen Normandie (Francia) e la biennale d’arte, La Forêt Monumentale.

Installazioni e mostre da non perdere

Le mostre hanno ampliato l’attenzione verso nuovi contesti internazionali, come “Reflection Pavilion” della Mies van der Rohe Foundation sugli interventi che sono stati effettuati nel padiglione di Barcellona, allestita nella sala espositiva del Comune in Logroño; “L’architettura del settimo giorno” parla invece del movimento di costruzione sociale e collettiva in Polonia; Concentric Contests nel COAR o la mostra collettiva (Super) Associates alla Sala Amos Salvador.

The Wooden Deck – Over the Cars di Benedetto Bufalino designer di Parigi al Parking El Espolón è una terrazza in legno costruita direttamente su tre veicoli parcheggiati su una strada. In questa terrazza atipica i passanti potranno sedersi, parlare, discutere e immaginare un nuovo mondo.

Le performance notturne Signals 1.0 di Tools for Action di Berlino attraverso i segnali invitano tutti a partecipare ad un esperimento collettivo, ad usare l’atto del camminare per vivere la città e rivisitarne le memorie. Perché i luoghi non scompaiono, ma riappaiono nei nostri ricordi.

3×3 by Vaumm in Plaza del Revellín è una struttura chiusa, compatta e rigorosa nella sua forma, ma è anche porosa e trasparente. Quindi gioca con la percezione di colui che la esplora.

L’installazione sonora Underground di Lucas Muñoz al Calado de San Gregorio invita i visitatori ad immaginare un momento di cui avrebbero potuto essere testimoni, la nascita di una cultura urbana, quella dello skateboard.

Living Cloister nel Patio del Palacio Cloister è il progetto formato da Parasite 2.0 ovvero i designer italiani Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo, di base tra Milan e Brussels. Sponsorizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid  riflette sull’elemento simbolico della colonna. Sette strutture a forma di animali completano il colonnato che negli anni è andato in parte perduto. Gli animali stanno nel cortile con fierezza, rendendo tutti consapevoli della loro presenza. L’opera vuole essere una lapide di ciò che abbiamo dimenticato o l’incipit di ciò che non abbiamo ancora scoperto.

Fino al 19 maggio sarà possibile visitare la mostra  I´m Plastic Design ideata dai professori dell’ESDIR sul design e le possibilità di un materiale strategico: la plastica. Le materie plastiche sono diventate così popolari e adattabili che decenni dopo sono la radice del problema globale di miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica sul nostro pianeta. Ora la scienza e il design stanno cercando soluzioni. La mostra affronta il modo in cui le diverse discipline e materie insegnate nella scuola generano riflessioni interessanti e proposte di ricerca sulla plastica.