Lo aspettavamo tutti col fiato sospeso. E non avremmo saputo immaginare un ritorno più in grande stile. Il pubblico selezionatissimo ha affollato lo spazio asettico di una location accuratamente neutra, un non-luogo in cui le creazioni di John Galliano al suo debutto da Maison Martin Margiela hanno soddisfatto la curiosità del fashion system più accreditato, compresi i blasonati colleghi, da Alber Elbaz, Christopher Bailey e Manolo Blahnik. Una riabilitazione in piena regola per Galliano, raggiunta definitivamente grazie alla collezione d’alta moda Artisanal: un concentrato di storia personale e stilistica del designer, una rimembranza dei suoi travestimenti proiettati verso una visione estetica nuovissima, sia per Galliano che per la Maison che lo ha accolto. Più che una sfilata è una parata, la parata dello stile più all’avanguardia, della sperimentazione e dell’immaginazione più sfrenata. A briglia sciolta le strutture articolate, un vago ricordo ai dipinti dell’Arcimboldo, in evoluzioni quasi antropomorfe e profondità cromatiche dai vivi contrasti. La scelta coraggiosa di Renzo Rosso, patron del gruppo Only The Brave, ampiamente ripagata dalla nuova convinzione di privilegiare la creatività più pura, lontani da aride logiche di mercato. E infine la chiusura, a rimarcare la sapiente sartorialità: sfilano tutti i modelli, ma in teletta, emozionante sinonimo di incessante lavoro e studiata imperfezione.