Per Francesca Lanzavecchia e Hunn Wai essere designer significa essere ricercatori, ingegneri, artigiani e narratori allo stesso tempo. Wai proviene da Singapore, educato come designer industriale presso la National University, mentre Lanzavecchia ha conseguito il BA in Product Design al Politecnico di Milano.

Lanzavecchia + Wai hanno iniziato la loro collaborazione creativa alla Design Academy di Eindhoven nei Paesi Bassi, dove si sono entrambi laureati con Master in Design sotto la direzione di Gijs Bakker, co-fondatore di Droog Design. Sono interessati alle relazioni che gli oggetti hanno con il corpo e l’anima oltre ad avere un occhio fervente per le tendenze future. Come nei gioielli in stampa 3d del progetto Metamorfosi Percettive ideato per il “Triennale Design Museum: Storie” in collaborazione con Maison203 (disponibili nella sezione Contemporary Design a cura di Chiara Alessi e acquistabili nell’area Click & Collect per un anno). Le leggende narrano di come l’umanità un tempo vivesse intimamente connessa alla Terra e alle sue creature, sentendosi naturalmente parte integrante di essa. Nonostante questo legame si sia quasi del tutto perso ai giorni nostri, in futuro potremo creare ed indossare protesi sensoriali che ci permetteranno di ritrovare e amplificare questa relazione simbiotica. Le loro hanno parabole e antenne che non puntano verso le stelle, ma verso noi stessi e verso il prossimo per recepire segnali empatici intra-terrestri: energie, vibrazioni e sensazioni che ogni essere umano prova.

Francesca Lanzavecchia e Hunn Wai oltre ad essere affascinati dalle collisioni e fusioni di materiali, significati e forme, nella loro collaborazione, provenendo da due paesi e culture molto diverse, tentano di nutrirsi del proprio background, delle proprie conoscenze e delle proprie competenze per alimentare il pensiero laterale e applicarlo in modo agile e tangibile.

I progetti di design, come quelli presentati durante la Milano Design Week 2018, sono percorsi di ricerca caratterizzati dalla ricerca e dall’occupazione selettiva di diverse discipline di progettazione e competenze professionali, da curare, incrociare e coltivare in concetti e prodotti che propongono possibilità e ispirano nuove prospettive e modi di pensare.

L’incontro e il confronto tra le diverse culture dei designer ha generato per Fiam Italia una surreale famiglia di quattro specchi “in fuga” dalla loro cornice, in cui il cristallo riflettente non è più visto come rigida lastra, ma si trasforma in un drappeggio sospeso nel tempo, che mette in discussione i confini della forma e crea inaspettati movimenti e dinamismi. Sottili bulloni pizzicano con delicatezza lo specchio e lo immobilizzano all’interno delle diverse forme geometriche, dove la tensione elastica che ne risulta si riflette – fisicamente e metaforicamente – nell’azione della persona che si pone davanti ad essi. In questo progetto il rigido cristallo sembra cambiare consistenza, quasi per magia.

Pebble è uno scrittoio/vanity disegnato per Living Divani ispirato alla materialità e alla forma organica delle pietre.Una struttura caratterizzata dal grafismo delle forme regge il piano d’appoggio smussato, sormontato da uno specchio dalla forma irregolare. Oggetto semplice nel disegno, ma complesso nella resa, disponibile con o senza lo specchio rotante, dai dettagli sofisticati come il rivestimento in pelle della superficie inferiore.

Clockwork è una famiglia di madie, disegnate per Exto, che celebra gli elementi funzionali che servono per costruire e utilizzare i nostri mobili che solitamente sono invisibili perché nascosti di proposito. Hanno ingigantito cerniere e serrature enfatizzandole ed esaltandole a gioielli che decorano e impreziosiscono il box contenitore. L’impeccabile perfezione della realizzazione artigianale di queste “minuterie”, la cura nei dettagli e i preziosi metalli impiegati nelle finiture (rame e ottone) fanno di questi elementi solitamente sinonimi di ‘grande serie’ pezzi unici e preziosi. La maniglia di Clockwork si ispira al meccanismo di un orologio e rende quasi gioco il movimento di apertura e chiusura. Anche le cerniere vengono esibite come dei piercing esterni che accompagnano con la loro forma la rotazione delle ante. In questo progetto, che celebra la meccanica, l’aspetto estetico e quello funzionale si fondono armoniosamente.Oltre alla raffinata finitura in noce Canaletto naturale, è stata scelta una patinatura a tampone semilucida eseguita a mano e realizzata ad hoc per il progetto, che ricorda una pregiata lacca cinese. Internamente è prevista un’illuminazione LED che valorizza le mensole ricoperte in cuoio con eleganti cucitore a vista.

Lo studio Lanzavecchia + Wai, con sede in Italia e Singapore, è stato istituito ufficialmente nel 2009 e spazia dalle edizioni limitate a prodotti per marchi come Fiam Italia, Living Divani, Cappellini, De Castelli, Gallotti & Radice, Bosa, Nodus, Mirage a commissioni speciali per i principali marchi e musei come Hermès, La Triennale di Milano, MAXXI, Alcantara, Antolini, Tod’s, AgustaWestland.