La seconda edizione dei Madrid Design Festival Awards, con i quali il Madrid Design Festival riconosce la carriera e il lavoro di grandi artisti nel design contribuendo a pubblicizzare una disciplina che trasforma le nostre vite quotidianamente, è stata vinta da Gaetano Pesce e El Último Grito, rispettivamente nelle categorie internazionale e nazionale. Durante la cerimonia lo scorso 13 febbraio al COAM (il Collegio degli Architetti di Madrid), sono stati assegnati anche il Rado Star Prizes Spain 2019 a Miguel Giner Gutiérrez e a Javier Martín Pérez. L’architetto paesaggista americana Kathryn Gustafson – Gustafson Porter & Bowman,ha vinto invece  il MINI Design Award per il progetto del Parque Central diValencia.

Rado Star Prize Spain

La giuria del Rado Star Prize Spain, creato dal marchio di orologi svizzero per premiare i nuovi talenti nel design spagnolo, ha premiato tra gli otto finalisti Miguel Giner Gutiérrez, per il servizio da tavola in ceramica Petra e Javier Martín Pérez per la lampada Coaxal Theorem for Apollonian Objects, che ha vinto anche il premio del pubblico. La giuria del premio era composta da grandi professionisti del design nazionale e internazionale tra cui Hakim El Kadiri, responsabile dello sviluppo prodotto di Rado, Inma Bermúdez, designer e imprenditrice, Ana Domínguez Siemens, curatrice e giornalista, il designer Andreu Carulla e Lidewij Edelkwoort, uno dei più influenti trend forecaster al mondo.

MINI Design Award

Il MINI Design Award, istituito da MINI in collaborazione con il Madrid Design Festival, sostiene e promuove chi contribuisce in modo significativo nel settore del design condividendo la sua stessa filosofia: l’uso creativo dello spazio per migliorare la vita urbana attraverso il design. Kathryn Gustafson è una nota architetto paesaggista americana, dottore Honoris Causa presso l’Università Politecnica di Valencia. I suoi progetti sono stati premiati in tutto il mondo e ha ricevuto diversi premi per l’architettura del paesaggio. I suoi progetti di parchi, giardini e spazi comunitari tengono conto della pianificazione urbana, geologia, archeologia, ingegneria civile e cambiamento climatico con una particolare attenzione alla sostenibilità. Quello che è stato chiamato “il parco più desiderato” si apre come un polmone verde nel centro della città, un giardino di 11 ettari in risposta alle richieste dei residenti di Valencia. La società Valencia Parque Central, composta da tre amministrazioni pubbliche, ha piantato un migliaio di alberi e 85.000 cespugli e piante di 70 specie diverse. Le strutture in cemento sono state ricoperte di viti di cipresso, gelsomini, rosmarino e altre piante aromatiche, e i vicini binari della ferrovia sono stati schermati da un muro ricoperto anch’esso di vegetazione.

Gaetano Pesce

A partire dal suo primo manifesto, scritto quando aveva solo 17 anni, A partire dal suo primo manifesto, scritto quando aveva solo 17 anni, Gaetano Pesce, nato nel 1939 a La Spezia, ha acquisito una esperienza internazionale attraverso studi, viaggi, esperimenti e insegnamento, che gli hanno permesso di presentare innovazioni che sono sempre state all’avanguardia. È stato docente per 28 anni presso l’Institut d’Architecture et d’Etudes Urbaines di Strasburgo ed è stato relatore in conferenze tenute presso i più prestigiosi istituti culturali e le università più rinomate al mondo. I suoi progetti multidisciplinari sono stati inclusi nelle collezioni permanenti del MoMA e del Metropolitan Museum of Art di New York, del Victoria and Albert Museum di Londra, del Centre Pompidou di Parigi, del Vitra Design Museum in Germania e del Montreal Museum of Fine Arts, così come di altri musei in Giappone, Portogallo e Finlandia. I suoi progetti di architettura, urbanistica e interior design per mostre e spazi industriali sono caratterizzati dall’uso illimitato di colori e materiali rivoluzionari, sviluppati utilizzando nuove tecnologie. La continua ricerca e l’amore per i nuovi materiali lo hanno spinto a continue innovazioni nel linguaggio, nei risultati formali e nei metodi di produzione. Ad esempio, l’iconica Up5, La Mamma della serie Up (1969) è stato il primo prodotto di design industriale a trasmettere un messaggio politico denunciando la situazione delle donne nel mondo: raffigurava un corpo femminile legato e incatenato a un poggiapiedi, come un prigioniero. Tra le mostre più popolari di Pesce ricordiamo la leggendaria “Italy: The New Domestic Landscape” al MoMA nel 1972, la retrospettiva del 1975 al Museum of Decorative Arts di Parigi intitolata “Le future est peut-être passé” e, sempre a Parigi nel 1996, un’altra retrospettiva dal titolo “Gaetano Pesce: Le Temps Des Questions” al Centre Pompidou e, infine, la mostra “Gaetano Pesce: Il Rumore del Tempo” alla Triennale di Milano 2005 e il suo più recente “Il Tempo della Diversità” al MAXXI a Roma.

El Último Grito
Rosario Hurtado e Roberto Feo hanno fondato El Último Grito nel 1997 per, come hanno loro stessi dichiarato, “cercare di capire il mondo in cui viviamo“. Le loro proposte, incentrate su ricerche incessanti sulla natura e sulla rappresentazione dei sistemi, sono sia il modo di esplorare e sviluppare le loro idee su un tema, sia l’obiettivo della ricerca stessa. Le loro produzioni, collisioni di oggetti, video, testi, suoni, grafica e costruzioni, sono presentate in molteplici contesti che possono variare da pubblicazioni a installazioni pubbliche a progetti curatoriali e accademici. El Último Grito non fa distinzioni tra i progetti pubblici e gli sforzi accademici mantenendo un legame costante tra la creazione culturale e il dialogo con gli studenti (Roberto Feo è un professore di design presso Goldsmiths, l’Università di Londra, e Rosario Hurtado co-presiede il Master in Space and Communication a HEAD_Genève). Il lavoro di El Último Grito fa parte di collezioni permanenti quali CNAP (Centre National des Arts Plastiques) di Parigi, MoMA (Museum of Modern Art) e MAD (Museum of Art and Design) di New York, Stedelijk Museum di Amsterdam, Museum of Glass di Shanghai e Victoria & Albert Museum di Londra. Nel 2012 hanno ricevuto la prestigiosa London Design Medal come riconoscimento della loro eccezionale carriera.