La passione per il fatto a mano, ed un approccio vicino al mondo dell’arte, hanno portato il giovane designer Marco Barazzuoli a sperimentare diversi materiali e tecniche.

Nascono così pezzi unici e piccole serie come Kalypso, una collezione prodotta artigianalmente in legno di pioppo bianco ed ontano nero con finiture in foglia oro, che sarà esposta in occasione della Milan Fashion Week di settembre, durante l’evento Fashion Is Not A Dress curato da Tuorlo Design Studio.La moda è prima di tutto l’arte del cambiamento”. Cita John Galliano Marco Barazzuoli quando dice che un cambiamento, sia esteriore che interiore, lascia trasparire il proprio essere, come un abito che può nascondere o svelare. Così la collezione Kalypso evidenzia il cambiamento della materia naturale attraverso operazioni di sezionamento o addizione di elementi geometrici. Dettagli che, esaltati da una finitura a foglia oro, si rendono visibili soltanto nel punto di lavorazione del legno, nascosti fino a quel momento sotto un strato grezzo rivelano così la loro preziosità.Progettista toscano, classe 1986, Barazzuoli dopo gli studi ha iniziato a collaborare con diverse realtà occupandosi di progettazione di interni ed allestimenti, sviluppando anche l’interesse per arredi e complementi.

Lavora in stretta collaborazione con artigiani del territorio, controllando ed intervenendo personalmente nelle diverse fasi della produzione.

In occasione della Paris Design Week diversi suoi lavori saranno esposti dall’8 all’11 settembre allo Espace Commines, a Parigi nella mostra 1000 VASES, organizzata da Meet My Project con scenografia firmata da Roberto Baciocchi.

In particolare, la collezione di vasi Arkeuthos in cui forme arcaiche vengono rielaborate attraverso l’uso di materiali evocativi, analizzando il loro utilizzo e la loro storia. Il legno di ginepro, Arkeuthos in greco, è il materiale ispiratore per un viaggio temporale sulle coste del mediterraneo, dove per secoli ha accompagnato con il suo profumo i rituali dei popoli che le abitavano. Le forme risultano accennate, nascoste nell’imperfezione del legno, come se fossero dei reperti incompleti appena ritrovati. Il legno, lavorato al tornio e successivamente bruciato, accoglie e si innesta su elementi di acciaio lucido, in un insieme di contrasti materici e di forme.