Nella moda lo sportswear, o quantomeno l’ispirazione ad esso, è un concetto che non smette mai di essere sviscerato. Nella passerella di Proenza Schouler però i designer Jack McCollough e Lazaro Hernandez hanno spinto l’idea oltre i soliti limiti. Quello da loro proposto, a detta degli stessi stilisti “la nostra versione dello sportswear all’americana” va alla base del casual, e sfrutta i codici dell’abbigliamento sportivo per trasformarli in qualcosa di mai visto prima. Il look è un’affermazione pura e semplice di quanto, nell’oggi più immediato, è considerato cool: geometrie esasperate, ispirazioni androgine e quel tocco di menswear che più che mascolinità si traduce nella contemporaneità di una vita metropolitana, addolcita forse dagli innovativi giochi di frange delle uscite serali. La costruzione è complicata ma riuscitissima: livelli sovrapposti si alternano a un patchwork rigoroso di diverse texture e materiali, come il blazer vagamente anni ’80 che mixa il tradizionale tartan Principe di Galles a una più moderna lana nera e liscia. Più aggressivi i completi in cui fanno bella mostra di sé differenti tipi di pitone, proposti in blu elettrico, ma anche in rosso e in una calda tonalità di arancione. La pelle, presentissima nelle tute o nei pantaloni, sembra discostarsi un po’ dalla stagione primaverile per cui la collezione è pensata, ma a ben vedere è forse il materiale che più dona leggerezza agli outfit, per abiti castigati che nello svolazzare riacquisiscono frivolezza. Un American Sportswear, sì, ma nell’accezione più lussuosa e ben pensata che si possa immaginare.