Astrazione ed empatia, i due estremi del piacere estetico si fondono in un progetto che supera le barriere del tempo e, come in una stratigrafia, racconta un frammento temporale della vita di un organismo antico. The Mining of Time disegnato da talentuosa Aleksandra Wronska e prodotto da Zanuso legno è stato presentato alla Milano Design Week 2019 lo scorso aprile. Speciale e prezioso, è un mobile che ben si adatta anche ad uno sviluppo modulare, in cui la vitalità è data dal movimento del profilo organico e ritmico che attraversa lo schema ripetitivo della struttura quasi a ricordare un grafico temporale.Grazie al materiale con cui è realizzato racconta poeticamente come si possa estrarre il tempo dalle profondità della terra. Diventa un’opera millenaria creata dalla natura stessa, incastonata in uno skyline moderno che lascia al legno lo spazio per esprimere la sua naturale organicità. Lo StoneOak® è un legno fossile che è stato custodito, protetto ed infine restituito al paesaggio dalla natura stessa dopo un sonno lungo 4000 anni. Un dono sopito a cui l’uomo rende nuova vita. StoneOak® deve il suo nome alle sue colorazioni e alla sua texture che ricordano la pietra.

E’ un materiale green per eccellenza, nessun albero viene tagliato, viene recuperato durante scavi o riemerge a seguito di naturali smottamenti del terreno. La scarsa disponibilità di questo materiale, la difficile reperibilità e la sua rarità rendono StoneOak® perfetto per progetti luxury, con cui architetti e designer possono creare unicità e lasciare il segno. Grazie ad aziende come Zanuso legno, che dal 1959 è un punto di riferimento nell’ambito della produzione e commercializzazione di impiallacciature e tranciati in varie essenze legnose sia europee che esotiche. L’azienda italiana si è ritagliata un piccolo spazio all’interno di un settore in continua evoluzione conquistando, giorno dopo giorno, credibilità e apprezzamento da parte della clientela.Designer e scultrice nata a Czestochowa (PL), da padre italiano e madre polacca, Aleksandra Wronska è milanese d’adozione. A Milano si è laureata in design e scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera con due tesi sul concetto di empatia estetica ed espressività del design, una delle quali divenuta libro di testo di in un corso di design dell’Accademia di Brescia LABA. “Alcuni oggetti o immagini comunicano attraverso l’espressività della loro forma dialogando direttamente con le nostre sensazioni. L’empatia estetica è la chiave per comprendere questo fenomeno: sovrapponendo la nostra struttura alla struttura osservata giungiamo a capire le dinamiche emotive/formali che l’hanno creata e in questo modo, ogni associazione che si forma tra noi e l’oggetto, diventa un’esperienza che ci lega affettivamente ad esso” dice Aleksandra Wronska pensando a quello che è il cardine del suo lavoro.

I suoi progetti si fondano su quello che la forma è in grado di comunicare, in una continua evoluzione di pattern e schemi che collegano le forme e i loro principi formativi alla percezione umana, alle sensazioni corporee ed alle emozioni.

Una continua ricerca che spazia tra arte, design, scienza e psicologia. E che le ha valso la possibilità di intervenire come speaker nell’ambito della biennale di architettura di Cracovia, di prendere parte ad un workshop all’ECAL di Losanna, e di lavorare nel 2018 nello studio di Nacho Carbonell a Eindhoven (NL).

*** StoneOak® è un legno che dal sottosuolo la natura ha restituito al nostro tempo. Alcune foreste millenni fa, a causa di eventi naturali, sono scivolate al di sotto del suolo. La mancanza di aria ne ha impedito la naturale degradazione. Il terreno ha scambiato lentamente le sue proprietà e i suoi elementi con quelli del legno modificandoli fino nelle strutture più profonde. I tronchi recuperati vengono analizzati con il carbonio per stabilirne l’esatta datazione che va dai mille ai quattromila anni. A seconda della zona e della lunghezza della permanenza sotto il suolo i tronchi assumono colorazioni più o meno intense con tonalità che vanno dal grigio chiaro, fino all’antracite.