{"id":10946,"date":"2018-11-16T15:39:44","date_gmt":"2018-11-16T14:39:44","guid":{"rendered":"http:\/\/www.thesignspeaking.com\/?p=10946"},"modified":"2018-11-16T16:12:57","modified_gmt":"2018-11-16T15:12:57","slug":"10946-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.thesignspeaking.com\/it\/10946-2\/","title":{"rendered":"HANDS OF MILANESE ARTISANS IN DOMENICO OREFICE’S DESIGN PROJECT"},"content":{"rendered":"

\"\"Raccontare gli archetipi visivi, i materiali e i mestieri che hanno plasmato Milano.Domenico Orefice <\/strong><\/a>ha ideato \u201cMan de Milan<\/strong>\u201d, le mani di Milano in dialetto milanese, una collezione di arredi – presentata nel 2018 al SaloneSatellite all\u2019interno del Salone del Mobile – realizzati in collaborazione con artigiani di Milano e della Lombardia, che esplora i materiali, la storia e le icone che appartengono all\u2019identit\u00e0 popolare della citt\u00e0. Citando, rivitalizzando e valorizzando questo immaginario collettivo, il progetto \u201cMan de Milan\u201d mira a riscoprire le lavorazioni locali, contaminandole con nuove tecnologie e nuovi materiali. L\u2019intento \u00e8 quello di trasfondere un\u2019anima antica in oggetti contemporanei, in un omaggio ideale alle origini della citt\u00e0 e alla sua sapienza artigianale e costruttiva, alla ricerca di un’identit\u00e0 di oggi.\"\"<\/strong><\/p>\n

\u201cMan de Milan<\/strong>\u201d <\/strong>nasce all\u2019interno della fornace Curti di Milano, un luogo storico del capoluogo lombardo, all’interno del quale rivivono la storia e le nobili tradizioni sforzesche della fornace della citt\u00e0. Oggi che la fornace Curti si \u00e8 spostata nella periferia sud di Milano, i suoi spazi interni sono occupati da artigiani e artisti che, lavorando fianco a fianco con tornitori e scultori, creano un luogo unico e sospeso nel tempo.\"\"Dalla tradizionale lavorazione dell\u2019argilla nella fornace nasce Curti<\/strong>, serie di piastrelle caratterizzate da un disegno modulare a rombo, da cui emerge la forma di una citt\u00e0, e Salvadan\u00e9<\/strong> che riprende lo storico modello di salvadanaio.\"\"Dalla collaborazione con la falegnameria digitale D3 Wood, che utilizza legno a Km zero, cio\u00e8 autoctono o di recupero, nascono la libreria Mulino<\/strong>, ispirata alle macchine progettate da Leonardo e il mobile Ringhiera<\/strong> ispirato all\u2019edilizia popolare delle tipiche case milanesi con il cortile.\"\"\"\"Il tappeto Nebbia<\/strong>, nel cui pattern si visualizza il cambiamento di questo elemento atmosferico negli anni.\"\"Zafferano<\/strong> \u00e8 un tavolino creato con resina e colorato con pistilli di zafferano.\"\"<\/p>\n

Laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano nel 2006 con il massimo dei voti, Domenico Orefice,<\/strong> che gi\u00e0 durante gli anni di studio inizia ad occuparsi di street art e comunicazione virale, dal 2005 collabora con vari studi tra cui Diego Grandi. Nel 2009 apre il suo studio e collabora come designer e art director in maniera continuativa con aziende e multinazionali nel campo del bagno, dell\u2019arredo e del gioiello.<\/p>\n

Nel 2011 vince il primo premio Promosedia International, prestigioso nel campo dell\u2019arredo, poi Young Blood Awards, conferito dal ministero delle politiche Giovanili e altri riconoscimenti. Nel 2012, il progetto di cestino \u201cFabriano\u201d viene inserito nella mostra \u201cInstant Design\u201d alla Triennale di Milano.\"\"<\/p>\n<\/span>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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