{"id":16007,"date":"2022-04-15T16:39:14","date_gmt":"2022-04-15T14:39:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.thesignspeaking.com\/?p=16007"},"modified":"2022-04-15T16:41:46","modified_gmt":"2022-04-15T14:41:46","slug":"take-your-time-by-francesca-leone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.thesignspeaking.com\/it\/take-your-time-by-francesca-leone\/","title":{"rendered":"TAKE YOUR TIME by Francesca Leone"},"content":{"rendered":"\n

La mostra, che inaugura il restauro di Salone Verde in Calle della Regina a Venezia, \u00e8 uno degli eventi collaterali della 59\u00b0 Biennale di Venezia, curato da Danilo Eccher, promosso e organizzato da Nomas Foundation<\/h4>\n\n\n\n

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Dal 23 aprile al 27 novembre 2022 in occasione della 59\u00b0 Esposizione Internazionale d\u2019Arte, Francesca Leone presenta a Venezia \u201cTake your time\u201d, un percorso installativo inedito. Tra gli eventi collaterali della Biennale, il progetto espositivo prende vita a partire dalle riflessioni intorno alle restrizioni imposte dalla pandemia e alla sospensione del tempo collettivo e individuale che ha caratterizzato il tempo pandemico, interrogandosi sul rapporto tra umano, tempo e materia. <\/p>\n\n\n\n

L\u2019artista scompone, forgia, plasma, scolpisce, dipinge la materia marginalizzata, gettata, scartata fino a restituirle una vita poetica e un nuovo rapporto morale con l\u2019umano.<\/p>\n\n\n\n

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\u201cTake your time\u201d invita a riflettere, rallentare il tempo individuale per attraversare il tempo collettivo, immergendosi in quello che il curatore Danilo Eccher descrive come \u00abun percorso scandito da giardini di rose cristallizzati nella lamiera, firmamenti composti dai rifiuti della strada, concrezioni geologiche un tempo calcaree ora convertite in metallo, lamiere-vessillo di colori bruciati<\/em>\u00bb.<\/p>\n\n\n\n

Il pubblico \u00e8 invitato a muoversi all\u2019interno di un percorso installativo modulato in spazi fluidi, separati ma connessi fra loro, per entrare in una condizione sospesa tra esperienza personale e pubblica, tra immaginario intimo e universale, tra dimensione terrena e cosmica. Qui il tempo assume un valore di riflessivit\u00e0 estetica necessario alla ridefinizione del s\u00e9 e del senso delle proprie azioni in rapporto con il mondo. Tempo come strumento di conoscenza, oltre una quotidianit\u00e0 spesso assente e superficiale.<\/p>\n\n\n\n

Aprendo un profondo dialogo con le questioni critiche suggerite dalla curatrice Cecilia Alemani in \u201cIl latte dei sogni\u201d, i quesiti postumani di \u201cTake your time\u201d guardano al consumo del tempo come uno degli effetti deteriori di Antropocene, suggerendo la possibilit\u00e0 di intraprendere un nuovo rapporto con la materia, non pi\u00f9 estrattivo, ma restitutivo.<\/p>\n\n\n\n

Il pubblico avr\u00e0 accesso a una serie di installazioni immersive in un vero viaggio nel tempo. \u00abIn queste opere – spiega Danilo Eccher – \u00e8 la ruggine che si ossida sul metallo, lo graffia, lo scalfisce, \u00e8 lei a mostrare il volto del suo tempo ed \u00e8 su questo viso che il colore accarezza le cicatrici, indica le espressioni, cura le ferite. Sono lamiere che conservano tracce della loro memoria, ricordi fatti di lavoro, fatica, sofferenza, forse anche dolore. Ogni graffio, ogni lacerazione, ogni piega sussurra un proprio racconto, offre allo sguardo l\u2019immagine simbolica di un accadimento che si \u00e8 perso nell\u2019abbraccio del tempo.\u00bb. \u00abSono\u00bb continua il curatore, \u00abmemorie ossidate, le stesse pelli metalliche che sfidano, in una metafisica grotta carsica, il tempo geologico di rudi stalattiti e stalagmiti\u00bb. Attraversare gli ambienti del Salone Verde \u00e8 un\u2019esperienza da vivere in una sorta di molteplici realt\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Il progetto di Francesca Leone apre anche un nuovo spazio nel cuore della citt\u00e0 lagunare: il Salone Verde ubicato a Calle della Regina, nel Sestiere Santa Croce 2258, oggetto di un recentissimo restauro ad opera dell\u2019architetto e accademico tedesco Ralph Petersen.<\/p>\n\n\n\n

Durante l\u2019apertura della mostra, presso lo spazio di Salone Verde, sar\u00e0 organizzata una giornata di studio a cura scientifica di Nomas Foundation che coinvolge sociologi, filosofi, economisti, architetti, storici dell\u2019arte. Il progetto \u00e8 sostenuto da Allianz Bank Financial Advisors, Dante&Associati, F.P.A Finanza – Previdenza \u2013 Assicurazioni. L\u2019evento \u00e8 accompagnato da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con testi di Danilo Eccher, Laura Cherubini, Raffaella Frascarelli, Cesare Cunaccia.<\/p>\n\n\n\n

FRANCESCA LEONE<\/h4>\n\n\n\n

Francesca Leone nasce a Roma da una famiglia di artisti. Le prime mostre personali dell\u2019artista sono presentate nel 2008 presso il Loggiato di San Bartolomeo, Palermo (Riflessi e riflessioni) e Palazzo Venezia, Roma (Primo Piano, poi Castel dell\u2019Ovo, Napoli, 2009). Nel 2009 espone al MMOMA-Museo d\u2019Arte Moderna e Contemporanea di Mosca (Beyond Their Gaze, a cura di Maurizio Calvesi) ed \u00e8 nominata Membro Onorario dell\u2019Accademia Russa delle Belle Arti. Nel 2011 partecipa alla 54. Esposizione Internazionale d\u2019Arte della Biennale di Venezia (Padiglione Italia) e nel 2013 alla 55. Esposizione Internazionale d\u2019Arte della Biennale di Venezia (Padiglione Cuba, La Perversi\u00f3n de lo Cl\u00e1sico: anarqu\u00eda de los relatos). Nel 2014 le sono dedicate tre mostre personali \u2013 MAC di Santiago del Cile; MACBA-Museo di Arte Contemporanea di Buenos Aires; Museo dell\u2019Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo \u2013, seguite nel 2015 dalla mostra personale OurTrash a La Triennale di Milano e nel 2017 da Giardino al MACRO-Museo d\u2019Arte Contemporanea di Roma. Nel giugno del 2018 espone a Palermo \u2013 nell\u2019ambito di Palermo Capitale della Cultura 2018 e degli eventi collaterali di Manifesta 12 \u2013 l\u2019installazione Monaci, a cura di Danilo Eccher, presso il Real Albergo dei Poveri, a cui segue la mostra personale Domus presso il Palacio de Gaviria di Madrid. Nel 2020 la galleria Magazzino di Roma ospita la mostra personale, Si pu\u00f2 illuminare un cielo melmoso e nero? Nel 2021 espone alle Gallerie d\u2019Italia di Milano la mostra personale \u201cUlteriori gradi di libert\u00e0 nella citt\u00e0 che resiste\u201d curata da Andrea Viliani.<\/p>\n\n\n\n

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NOMAS FOUNDATION<\/h4>\n\n\n\n

Nomas Foundation \u00e8 un centro di ricerca non profit interdisciplinare e transdisciplinare che riflette sull\u2019estetica dei linguaggi socioculturali, politici, economici, storici, scientifici a partire dal dispositivo dell\u2019arte contemporanea. Spazio di inclusione e partecipazione, la fondazione \u00e8 impegnata attraverso l\u2019arte contemporanea a costruire all\u2019interno della sfera pubblica forme relazionali in grado di cancellare qualsiasi discriminazione di razza, genere, classe, et\u00e0, abilit\u00e0 valori di Nomas Foundation aspirano a giustizia sociale, eguaglianza economica, equanime accesso all\u2019istruzione, sviluppo sostenibile, imparziale accesso alle risorse, mobilit\u00e0 sociale, impegno civico.<\/p>\n<\/span>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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