{"id":16683,"date":"2023-12-01T17:50:13","date_gmt":"2023-12-01T16:50:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.thesignspeaking.com\/?p=16683"},"modified":"2023-12-01T18:00:40","modified_gmt":"2023-12-01T17:00:40","slug":"the-mundane-archaeology-of-gaston-lisak","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.thesignspeaking.com\/it\/the-mundane-archaeology-of-gaston-lisak\/","title":{"rendered":"L’ARCHEOLOGIA MONDANA DI GASTON LISAK"},"content":{"rendered":"\n

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Fino al 17 dicembre 2023, il Centro de Arte Contempor\u00e1neo La Sala, Vilanova i la Geltr\u00f9,<\/strong> presenta la prima mostra istituzionale di Gast\u00f3n Lisak, curata da Mariella Franzoni, un’indagine incentrata sulla vita sociale degli oggetti abbandonati e scartati.<\/strong><\/h2>\n\n\n\n

Nell’ambito della 15\u00aa edizione del Festival BLANC! – uno dei pi\u00f9 importanti eventi di design e creativit\u00e0 di Spagna – il Centro de Arte Contempor\u00e1neo La Sala di Vilanova i la Geltr\u00f9 presenta la prima mostra organizzata in ambito istituzionale di Gast\u00f3n Lisak.<\/p>\n\n\n

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Gast\u00f3n Lisak, nato a Barcellona nel 1989, si \u00e8 fatto strada come artista attraverso una ricerca incentrata sulla vita sociale degli oggetti abbandonati e scartati che trovano una seconda vita nei mercati delle pulci. <\/p>\n\n\n\n

“Arqueolog\u00eda Mundana”, curata da Mariella Franzoni, riunisce un importante corpus di lavori realizzati tra il 2018 e il 2023 attorno a una profonda riflessione sugli oggetti come entit\u00e0 dotate di vita propria e di una sfera mondana, in costante transito e continua trasformazione.<\/p>\n\n\n

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I mercati di diverse citt\u00e0 del mondo sono il punto di partenza della sua pratica estetica e il luogo originario delle sue opere: Els Encants a Barcellona, El Rasto a Madrid, il Mercato di Lagunilla a Citt\u00e0 del Messico, il Mercato Franklin a Santiago del Cile, il Souk di Marrakech, lo Shuk Hapishpashim di Tel Aviv… In questi luoghi di transito, oggetti un tempo amati e poi abbandonati, riacquistano una nuova vita come “merce”, le cui biografie sono segnate da linee (discontinue e incrociate) di valore economico, simbolico e affettivo. Si tratta di oggetti di ogni tipo: scarpe, amuleti, peluche, souvenir, ecc., persino statue neoclassiche in gesso o plastica.<\/p>\n\n\n

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Sotto l’occhio vigile dell’artista, collezionista ossessivo e instancabile, questi oggetti vengono incorporati nel suo archivio personale – un gabinetto delle meraviglie che ricorda le Wunderkammer del XIX secolo – ed entrano nel regno dell’interpretazione speculativa. Qui vengono sottoposti a una serie di processi formali che culminano in opere di grande impatto visivo e volont\u00e0 narrativa.<\/p>\n\n\n

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Cos\u00ec, “Arqueolog\u00eda Mundana” comprende opere in una variet\u00e0 di media, da anacronistiche collezioni di oggetti trovati sottovuoto in vinile bianco (Arqueolog\u00eda Mundana), a eleganti sculture neoclassiche intervenute con varie materie plastiche (Sacred Plastic). La mostra comprende anche vecchi arazzi i cui motivi decorativi sono nascosti sotto un denso strato di acrilico bianco (Standardisation) e una serie di oggetti quasi identici, nonostante siano stati trovati in parti del mondo molto diverse (Clones).<\/p>\n\n\n

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Inoltre, la mostra presenta una serie inedita di Lisak, Totems of Today, che consiste in sculture totemiche realizzate con la stampa 3D, combinando, senza criteri apparenti, forme di oggetti appropriati da contesti diversi: musei etnografici, mercati di strada e dispense di cucina, tra gli altri luoghi quotidiani.<\/p>\n\n\n

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Sebbene Lisak trovi ispirazione nella storia dell’arte e negli artisti che hanno lavorato con oggetti trovati – da Elsa von Freytag-Loringhoven a Marcel Duchamp e Man Ray, fino a contemporanei come Georges Ad\u00e9agbo, Miralda e Carmen Calvo – i suoi assemblaggi, trasformazioni e ready-made ci dicono qualcosa di diverso: mirano a trascendere i limiti materiali e si collocano in una zona ambigua tra critica culturale e metafora estetica.<\/p>\n\n\n

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Gaston Lisak. Courtesy of Cara Schanuel<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\n

Al di l\u00e0 della critica all’iperconsumismo contemporaneo, Lisak diventa un antropologo che interroga il nostro sistema di cultura materiale, narrando una biografia speculativa degli oggetti e offrendoci una potente allegoria per comprendere la nostra societ\u00e0 globalizzata, il suo rapporto con il passato e il suo immaginario del futuro.<\/p>\n\n\n\n

La mostra ha avuto il generoso sostegno della collezione Manuel Exp\u00f3sito e del Festival Blanc.<\/p>\n\n\n\n

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Date: 18 ottobre – 17 dicembre 2023<\/p>\n\n\n\n

Sede: Centro d’Arte Contemporanea La Sala<\/p>\n\n\n\n

Indirizzo: Carrer de Joaquim Mir, 12, 08800 Vilanova i la Geltr\u00fa, Barcellona<\/p>\n\n\n\n

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