Partendo dal teorema coniato dal Cosmit che “il design è uno stato e Milano è la sua capitale”, tutta la città è partecipe della Milan Design Week con i suoi distretti in costante crescita. Il fuori salone nasce dall’esigenza di alcuni grandi marchi di essere protagonisti di spazi propri. Le sale di posa, i loft ex industriali diventano sede di esposizioni, feste, eventi che escono dai canoni degli austeri ambienti della Fiera. Attorno a loro si aggregano espositori e marchi che per la produzione non propriamente mobiliera trovano finalmente una collocazione che li rende protagonisti. Così il soggetto non sono più le lampade, le poltrone, gli armadi ma il Design. C’è chi lo celebra assegnando la regia e lo spazio ai creativi che attorno agli oggetti del quotidiano costruiscono percorsi fatti ad arte.

Milano piano piano esplode di colori e vitalità, la sua austera struttura di città che produce economia accoglie materna progettisti e prodotti di tutto il mondo. Milano e il Design costruiscono negli anni una simbiosi unica al mondo. Tutto è invaso e pervaso in una babilonia positiva: dai chiostri dell’Università Statale, simbolo di una cultura antica, alle officine aeronautiche e industriali che ancora odorano di tornio, la città è il luogo dove ricerca, innovazione, industria mostrano la loro identità. Un tour di una settimana senza soluzione di continuità, da Zona Tortona, il primo distretto a farsi sistema, a cui si sono via via aggiunti Brera Design District, Ventura Lambrate, che oggi presenta la nuova area Ventura Centrale, via Durini con gli showroom dei grandi marchi, le 5vie caratterizzate dalla contaminazione tra arte moda e design, il nuovo progetto per il quartiere Isola, patrocinato dal Comune di Milano per promuovere il quartiere attraverso la partecipazione di talenti emergenti, Porta Venezia per il design non convenzionale che coniuga il passato con il presente, Zona Santambrogio dove emergono i temi green, makers e street food, MonteNapoleone District che si distingue per l’eccellenza così come San Gregorio Docet, che si autodefinisce polo d’élite, Sarpi Bridge che unisce le culture…La città è pronta ad accogliere tutti, perché Milan l’è on gran Milan.

Gioiello Milano by Giulia Savino