L’installazione di Antoni Arola in collaborazione con Santa & Cole al KARIMOKU RESEARCH CENTER di Tokyo fino al 5 novembre è una mostra che esplora i molteplici modi in cui la pratica del designer spagnolo dialoga con la luce, offrendo prospettive distinte attraverso installazioni immersive, design di prodotto e processo creativo

Colore, intensità, sfumature, magia… La luce si esprime. In fondo, la luce è solo una scusa per giocare. Questo gioco, su una scala diversa e con un approccio più emozionale, mi ha portato negli ultimi anni alle installazioni luminose”, racconta Antoni Arola.

“A Dialogue with Light” by Antoni Arola, Santa & Cole at Karimoku Research Center

In quasi tutte le culture, gli alberi sono stati una rappresentazione simbolica e sacra di una realtà trascendente. Incarnano il mondo in espansione, concentrazione e ascensione, collegando al contempo terra e cielo – dalle radici più profonde alle foglie più alte che cercano la luce – ancorati al suolo ma protesi verso la spiritualità del paradiso.

Gli alberi hanno anche servito l’umanità come materia prima e risorsa, permettendoci di crescere e svilupparci come civiltà. Un albero è un mondo a sé stante: con la sua complessità e la sua bellezza unica, la sua robustezza e il suo equilibrio, riflette l’armonia di un ecosistema ideale.

“A Dialogue with Light” di Antoni Arola, allestita in collaborazione con Santa & Cole al KARIMOKU RESEARCH CENTER di Tokyo fino al 5 novembre, è una mostra che esplora i molteplici modi in cui la pratica del designer spagnolo dialoga con la luce, offrendo prospettive distinte attraverso installazioni immersive, design di prodotto e processo creativo.

Offre un’immersione luminosa che ci riconnette con la natura. Al centro si erge l’albero, i cui fragili rami volteggiano lentamente nella penombra della stanza, disegnando una geografia radiosa. È uno spazio che risveglia i sensi attraverso luci e ombre filtrate, invitandoci a riflettere su possibili realtà e mondi altri.

L’opera di Antoni Arola nasce da un processo aperto in cui convergono intuizione, osservazione, casualità e giocosità dei materiali. Le sue opere, che siano lampade o installazioni luminose, non partono da una funzione fissa o da una forma predeterminata. Si dispiegano invece attraverso scoperte silenziose e associazioni inaspettate, rivelandosi gradualmente in una ricerca volta a comprendere e plasmare la luce.

La mostra si sviluppa su tre livelli, iniziando con un’immersione sensoriale nella luce, seguita da una presentazione delle sue lampade a cura di Santa & Cole e concludendosi con uno sguardo all’universo creativo di Antoni Arola.

Ogni livello offre un incontro unico: immersivo, spaziale, intuitivo, che nel complesso formano un ritratto della sua pratica come una conversazione continua con la presenza intangibile della luce.

Universo Arola, ph. Enric Badrinas

La luce è tutto. Senza di essa, il design non esisterebbe, non esisterebbe nulla. È questo che mi attrae: è immateriale. Le mie lampade non hanno a che fare con la forma; ciò che mi attrae è il gioco di luce“, racconta Antoni Arola.

Il lavoro di Antoni Arola si basa su una premessa chiara: dialogare con la luce per comprenderla, temperarla e darle uno scopo specifico. La luce – intensa, a volte persino fastidiosa – viene affrontata con rispetto e precisione, guidata delicatamente fino a domarla.

Questo piano centrale presenta una selezione accurata di lampade curata da Santa & Cole. Attraverso composizioni scenografiche – come la verticalità ritmica di una colonna Moaré o la leggerezza fluttuante di Lámina Dorada – la luce assume un ritmo e una struttura propri.

Lámina Dorada, design Antoni Arola, Santa & Cole, Karimoku Research Center, Tokyo

Tra i pezzi più importanti, la lampada Shiro Wood, sviluppata in collaborazione con Karimoku Furniture, azienda giapponese nota per la lavorazione artigianale del legno. Questa nuova versione completa la finitura metallica originale, donando un calore naturale agli spazi interni.

In mostra anche Alto & Volta, una coppia di sgabelli in legno originariamente concepiti grazie alla collaborazione con l’artigianato africano, in particolare con artigiani di Yaoundé, capitale del Camerun, che incarnano uno spirito di cooperazione radicato nella conoscenza locale e nello scambio culturale. Pur nascendo da questo contesto, i pezzi trovano ora un nuovo significato in Giappone, dove il dialogo continua attraverso valori condivisi di artigianalità, precisione e rispetto per i materiali.

Lo studio di Antoni Arola si dispiega in movimenti ritmici: cambiamenti, mutazioni e adattamenti. Il caos, considerato un preludio necessario, dà origine a un mondo a sé stante: un ecosistema autonomo nutrito dal personale, dallo spirituale e dall’invisibile“, ha affermato Antoni Arola.

Qui, un frammento di quell’universo viene messo a fuoco, dove l’intuizione precede la forma, guidata da uno sguardo attento che ricerca, percepisce e interroga. In questo spazio sperimentale, frammenti, schizzi e prototipi convergono attorno alla luce.