La caratteristica di creazioni in cui un designer decide di non imporre alcun limite alla sua mente e di lasciarsi guidare dalla creatività del suo istinto è quella di oggetti in cui la libertà dell’arte incontra la funzionalità del design. È il modo con cui ha scelto di lavorare Damien Gernay, giovane designer di Bruxelles che nelle sue creazioni celebra il paradosso dell’unione tra spontaneità e controllo. In Texture Cabinet ad esempio, l’oggetto viene creato neutrale, in bianco; solo dopo viene applicato il materiale, cioè la sua texture, su di esso: il processo è inverso, e il risultato è sorprendente. La riflessione coinvolge anche la natura: ispirata a un fungo, la collezione di lampade Veiled Lady è scolpita a mano in una griglia di cera che permette di creare oggetti polimorfi che ragionano sull’idea di natura costretta e libera allo stesso tempo: ciò che Gernay chiama “anarchia organica”. E poi il colore, il bianco, reso funzionale dall’alterazione fisica, la tipica tela bianca che invita all’azione: grazie a un disco di acciaio sabbiato il bianco si trasforma nello specchio Blanc Cassé, la cui manifattura restituisce l’immagine come riflessa in un buco nel muro, imperfetta come se venisse dipinta in tempo reale. Un approccio concettuale che si esaurisce nella concretezza.