Noi Italiani conserviamo un gusto, che della creatività permea ogni ambito, legatissimo alla tradizione e a quell’heritage a noi tanto caro. Tuttavia i tempi cambiano, e la crisi economica oltre alle ovvie problematiche, ha portato con sé anche dei lati positivi: primo fra tutti l’apertura verso l’essenziale, un nuovo gusto in cui il decoro e l’ostentazione sono concetti ormai superati, in favore dell’effettiva usabilità, funzionalità e di un look in cui la forma non è contaminata da accessori inutili. È per questo che, lo abbiamo visto bene al Salone del Mobile quest’anno, ci siamo innamorati del design dei nostri colleghi del Nord Europa. Un’estetica nuovissima proposta da giovani designer, tutti under 30, che poco ha a che vedere con il minimalismo, in quanto non si tratta di togliere tutto ad ogni costo. Ciò che serve c’è eccome, così come anche quel tocco personale che ci ricorda che con il mobile bisogna vivere e interagire, e dunque creare un rapporto affettivo. Così una panca dalla minima struttura, grazie al semplice spostamento dei cuscini, impilabili in diverse configurazioni, assume aspetti e usi diversi, in uno scambio reciproco con chi vi si siede. Il materiale d’elezione è ovviamente il legno, che oltre alle sue qualità estetiche porta con sé anche il fondamentale aspetto dell’interazione tattile: così si costruiscono sedie all’apparenza semplici, ma che nel dettaglio nascondono un minuzioso studio angolare, per un effetto finale armonico ma discreto. Non manca l’interpretazione di forme archetipe, che grazie a una semplice curvatura, come nei pioli di una scala, mantengono la loro funzione ma cambiano radicalmente la percezione che abbiamo di esse. Oggetti di sempre sui quali si riflette, immaginando usi inaspettati: specchi semisferici vengono placcati con rame, cromo e nichel, trasformandosi da semplici superfici in oggetti riflettenti. E per chi ancora pensa che il design nordico sia tutto bianco, il colore svolge invece un ruolo da protagonista: cambia con la luce degli ambienti, regolabile grazie alle infinite possibilità di movimento di una lampada a clip, adattabile a ogni superficie, o addirittura diventa oggetto di studio, in un contenitore di appunti che riproduce, ruotando il coperchio, una scala cromatica.