Fondato da Marco Sollami, laureato in architettura e yacht design, e Fabrizio Averna, designer e art director, Domino è uno studio multidisciplinare che offre servizi di progettazione architettonica, design degli interni e del prodotto e art direction. “Intendiamo il progetto come innesco di meccanismi di cambiamento e di progresso, riportiamo l’architettura e il design su un piano di stretta connessione con il contesto e gli utenti” dicono. La collezione, presentata in occasione dello scorso SaloneSatellite, incarna perfettamente la loro interpretazione di estetica contemporanea. E’ ispirata in parte da uno stile rétro che contamina la neutralità lineare degli ambienti domestici moderni, in parte dal design nord-europeo, più minimalista, in cui l’unione di naturalità e funzionalità dà agli oggetti uno spirito fresco, senza tempo. Elea Ispirata ai classici del design italiano, si presenta come una struttura formata da moduli curvilinei; variazioni armoniose sul classico tema del cerchio. Caratterizzata da uno spessore minimo (meno di tre centimetri) in cui è racchiusa una corona di led che, illuminata, tende a degradare, come per un accenno di eclissi in una dinamica espressione luminosa. Giuno La leggerezza e il rigore della struttura in metallo si combina con il comfort della seduta, morbidamente oversize, facilmente smontabile grazie al sistema di cerniere e completamente sfoderabile e lavabile. La presenza elegante di Giuno riempie le stanze e gli occhi, il suo abbraccio conforta e invita al relax. Nido Realizzato in legno curvato con ganci in massello, ha un diametro di 43 centimetri. La profondità della cornice crea una nicchia che può accogliere piccoli oggetti; all’ingresso, in un corridoio o in camera da letto, Nido trasforma i gesti distratti che compiamo ogni giorno quando usciamo o entriamo in casa in un rituale naïf, un’abitudine rassicurante. Pois Pois punta sul suo appeal luminoso: la sfera di vetro irradia una luce diffusa, mentre al di sotto una corona di led, inserita in un sottile disco di metallo, crea un insolito soft spot. L’esile struttura in metallo dorato e la sobrietà delle linee ammiccano agli anni ’50. Roger Realizzato in ferro e vetro, Roger è insieme minimale e decorativo, senza contraddizioni. Le due circonferenze che differiscono per dimensioni, altezza e grado di opacità gli conferiscono dinamismo e funzionalità.