In un sistema dominato dal marketing e dall’IA, la moda perde i suoi couturier e dimentica le proprie clienti. Alessandro Turci speaking “Glenn Martens ‘vince’ la couture. L’esordio da Maison Margiela tra heritage e sacralità”, titola Pambianco appena vista la sfilata Haute Couture alla Parigi Fashion Week. Ma… è una collezione divisa in due, una parte rigida e una fluida (molto Jean Paul Gaultier!). Maison Margiela by Glenn Martens Una prova da studente bravo senza alcuna emozione. La tensione è quella di chi ce la vuole fare a qualunque costo e dunque riutilizza quella già vista da Diesel e da JPG COUTURE (una delle interpretazioni più convincenti). Maison Margiela by Glenn Martens Scordiamoci pure la personalità cresciuta bene da Y/Project. Qui l’essenzialità ossessiva e colta di Martin Margiela cede all’effetto di un textile ricreato ma importabile. Ricordiamo anche che nei ‘90 tre erano i nomi in tutti i negozi al mondo, Martin Margiela, Helmut Lang e Carol Christian Poell, tre creatori veri, tre couturier, tre visioni anche commerciali. Di quelle personalità, di quel modo non esiste più nulla. A chi era attento alla moda, non sfuggiva l’acquisto di uno dei tre o di tutti e tre. Maison Margiela by Glenn Martens Ora assistiamo al vociare su collezioni inutili se non anacronistiche, soprattutto lontane dal senso del momento. La couture torna prepotentemente in auge sancendo la separazione da quel prêt-à-porter ormai troppo caro per essere diffuso in serie. Maison Margiela by Glenn Martens In ogni settore nuovamente si ripropone una esclusività, cercata e non trovata, che soccombe di fronte alla globalizzazione di brand concentrati su una crescita a doppia cifra. La comunicazione, il marketing, l’experience e per ultima l’economia delle intenzioni, diabolico strumento in mano all’AI per condizionare e ricreare i nostri desideri, sanciscono il definitivo imminent crash come lo definì Demna Gvasalia durante la celebre Resort Collection 2023 di Balenciaga presentata a Wall Street. Maison Margiela by Glenn Martens Come un sogno perduto risuonano le parole di Monsieur Yves Saint Laurent quando, intervistato nel suo atelier, si stupiva ancora che le collezioni couture dei “colleghi” più giovani fossero fatte solo per l’immagine ma per nulla vendibili: “Io non potrei mai pensare di creare una collezione che non piaccia alle mie clienti, tutto, devo vendere tutto!”. Alessandro Turci speaking Maison Margiela by Glenn Martens Maison Margiela by Glenn Martens