Dal 15 luglio all’11 dicembre 2022, nell’allestimento curato da Formafantasma, Fondation Cartier pour l’art contemporain presenta le opere di Jean-Michel Alberola, Alex Cerveny, Alev Ebüzziya Siesbye, Jaider Esbell, Fabrice Hyber, Yann Kebbi, Guillermo Kuitca, Hu Liu, David Lynch, Ron Mueck, Virgil Ortiz, Artavazd Pelechian, Sho Shibuya, Patti Smith, Sarah Sze, Andrei Ujica and Jessica Wynne.

Nell’ambito della 23a Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, la Fondation Cartier pour l’art contemporain, dal 15 luglio all’11 dicembre 2022, presenta la mostra Mondo Reale.

Diciassette gli artisti contemporanei internazionali coinvolti: Jean-Michel Alberola, Alex Cerveny, Alev Ebüzziya Siesbye, Jaider Esbell, Fabrice Hyber, Yann Kebbi, Guillermo Kuitca, Hu Liu, David Lynch, Ron Mueck, Virgil Ortiz, Artavazd Pelechian, Sho Shibuya, Patti Smith, Sarah Sze, Andrei Ujica e Jessica Wynne.

Molte delle loro opere sono state commissionate appositamente per la mostra curata da Hervé Chandès, Direttore Artistico Generale della Fondation Cartier pour l’art contemporain, su invito di Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, in collaborazione con i designer italiani Formafantasma.

Prendendo spunto dal titolo evocativo della mostra, il design di Formafantasma intende rispondere a un quesito apparentemente semplice: cos’è la realtà nel contesto di un’esposizione artefatta? Invece di aggiungere nuove pareti in gesso (sinonimo di effimerità), il progetto riutilizza quelle erette per l’esposizione precedente, suddividendo gli spazi restanti mediante l’uso di elementi cartacei. I materiali impiegati, che includono legno, mattoni, impalcature metalliche e tappeti in lana, sono in gran parte presi in prestito o riciclati e possono essere facilmente riparati e riutilizzati. Formafantasma ha sviluppato la mostra come un esercizio di bilanciamento tra la necessità dell’arte contemporanea di esistere nell’astrazione spaziale del “cubo bianco” dei musei e le ripercussioni ecologiche della progettazione di uno spazio temporaneo.

Se la mostra Unknown Unknowns si allontana dalla Terra per esplorare il mistero dell’universo, Mondo Reale è immaginata come un atterraggio sul nostro pianeta, un passo nell’ignoto della quotidianità.

L’esposizione riunisce una serie di opere che esprimono la sensazione dell’ignoto. L’ignoto percepito osservando il cielo nel mondo in cui viviamo, esplorato da matematici e poeti o vissuto attraverso l’incontro con culture diverse, con la fede e con disastri naturali. L’ignoto come una realtà inattesa che lascia affascinati, increduli, allietati, disorientati, sconcertati, colmi di domande, timori e curiosità, nonché bramosi di oltrepassare i limiti della conoscenza.

Lasciando ai visitatori la libertà di vagare tra le opere esposte, la mostra invita ad accogliere i misteri dell’ignoto e a lasciare che emozioni, immaginazione e curiosità volino libere e senza freni.

Riunendo film, dipinti, fotografie, ceramiche, installazioni e sculture, Mondo Reale accoglie diciassette artisti internazionali, nonché matematici, fisici e filosofi. La mostra include opere inedite, commissionate agli artisti Alex Cerveny, Yann Kebbi, Jessica Wynne, Sho Shibuya, Virgil Ortiz, due progetti speciali di David Lynch e Sho Shibuya e lavori provenienti dalla collezione della Fondation Cartier, tratti da precedenti esposizioni come Unknown Quantity (Parigi, 2002), realizzata in collaborazione con il filosofo Paul Virilio, o Mathematics, a Beautiful Elsewhere (Parigi, 2011).

MONDO REALE, DALLA REALTÀ ALL’IGNOTO

Il viaggio nel mondo reale comincia con un incontro fortuito. Una creatura bicefala, la scultura in ceramica Ring Master & Tics (2022) di Virgil Ortiz, accoglie i visitatori. L’artista mantiene viva la tradizione ceramica del Pueblo de Cochiti, raccontando le storie dei nativi americani e della loro rivolta, miscelandole con il proprio vissuto personale, fantascienza e tematiche apocalittiche. Da questo punto, il percorso prosegue attraverso una costante oscillazione tra realtà e immaginazione.

Ron Mueck, Man in a Boat, 2002 Mixed media 159x138x426 cm
Private collection. Photo credits: Thomas Salva / Lumento

La mostra continua con Man in a Boat (2002) di Ron Mueck: un uomo intraprende un viaggio ancestrale alla scoperta di sé e del mondo, ergendosi nudo sulla prua di una barca di legno, immerso in un’enigmatica contemplazione. Un’installazione sonora diffonde la voce di Patti Smith mentre legge il testo del matematico Misha Gromov The Four Mysteries of the World, a cui la cantante aggiunge un quinto mistero, quello della poesia.

Percorrendo la mostra dal principio alla fine, assistiamo a una cronologia di albe ed eventi immortalati da Sho Shibuya in un rituale mattutino che mostra la reazione dell’arte alle notizie dal mondo, catturate dai titoli del New York Times. I suoi dipinti del cielo di Brooklyn e gli eventi internazionali della serie Headlines: 2020–2022 ci accompagnano fino alla fine dell’esibizione, evolvendo costantemente di fronte allo sguardo del visitatore. Proseguendo nel viaggio, l’artista Alex Cerveny presenta un personale glossario in cui eventi naturali e figure bibliche sono collegati visivamente a nomi di persone e luoghi del mondo: una maniera molto personale di costruire mappe visive per riordinare tutta la conoscenza umana, dalla mitologia alla soap opera. Il film Unknown Quantity (2002/2005) di Andrei Ujica introduce il visitatore al mondo nuovo e incidentale originato dal disastro di Chernobyl, grazie a un dialogo tra Paul Virilio e il premio Nobel Svetlana Aleksievič. Il regista presenta un secondo film, 2Pasolini (2000/2021), che omaggia la ricerca spirituale di Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della sua nascita che si celebra quest’anno. Il disegnatore Yann Kebbi propone una versione parallela dell’esposizione attraverso il filtro della sua creatività. Il suo contributo, Mondo Reale, escogita sembianze alternative per le opere esposte e distorce la loro articolazione nello spazio, mettendo in discussione la linea sottile che separa realtà e immaginazione.

Artavazd Pelechian, La Nature, 2020 Film 63 min
Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain
Acquisition: 2021 Photo credits: Luc Boegly

Alla sua prima proiezione in Italia, il film Nature (2020) di Artavazd Pelechian rappresenta una vera e propria poesia visiva. Prodotto da Fondation Cartier, il film ritrae il rapporto tra umanità e mondo naturale attraverso immagini modificate per ottenere un’esperienza cinematografica epocale, che evade la distinzione classica tra finzione e documentario. La natura si mostra quindi nel suo più caotico splendore, con eventi tanto catastrofici quanto spettacolari. Le misteriose ciotole in ceramica dell’artista Alev Ebüzziya Siesbye (Untitled, 1997- 2019) esprimono l’impatto schivo e silenzioso, eppure estremamente potente, che può avere un’opera d’arte. Ricordano le onde scure del mare i motivi che si insinuano sulla superficie di Sea wave (2022), il disegno a pastelli di grandi dimensioni dell’artista cinese Hu Liu, in cui rivive in chiave contemporanea lo spirito della pittura tradizionale orientale. Nel dipinto di Guillermo Kuitca (Double Eclipse, 2013), la doppia eclissi che sovrasta un paesaggio di geografie e oggetti disorganizzati pronostica la condizione del mondo. Un orso si sorprende del suo buffo riflesso nell’acqua: è un orsacchiotto (un “TedHyber”), il protagonista di tre dipinti di Fabrice Hyber. Le sue opere mettono in evidenza i diversi punti di vista possibili sul mondo, in un’altra duplicità (o molteplicità) di interpretazioni ironiche su ciò che è reale e ciò che non lo è. Il pendolo, antico strumento scientifico concepito per tracciare la rotazione della Terra, per misurare il tempo e lo spazio e, infine, per spiegare il mondo naturale, ha ispirato la suggestiva installazione dell’artista statunitense Sarah Sze dal titolo Tracing Fallen Sky (2020).

Jessica Wynne, Carlo Rovelli, 2022 Archival pigment print 127x197cm
Courtesy of Edwynn Houk Gallery, NYC. Photo credits: Jessica Wynne

La matematica rimane al centro della riflessione con le fotografie di grandi dimensioni realizzate da Jessica Wynne, la quale presenta una serie di lavagne solcate dalle scritture dei più grandi scienziati della contemporaneità: una visione della conoscenza e la sua cancellatura. Su richiesta speciale della Fondation Cartier, Wynne ha immortalato la lavagna del fisico Carlo Rovelli. Analogamente, il video di Jean-Michel Alberola, La Main de Cédric Villani (la conjecture de Cercignani), cattura i movimenti della mano del celebre matematico francese Cédric Villani mentre illustra la congettura di Cercignani sulla sua lavagna.

Proseguendo la visita, scopriamo il lavoro di Jaider Esbell, ex attivista coinvolto nella resistenza delle popolazioni indigene dello stato del Roraima in Brasile. Esbell dipinge la visione del mondo e i miti del popolo Macuxi in un multiverso cromatico che racchiude microcosmi e macrocosmi.

Jaider Esbell, Untitled, 2021. Acrylic on canvas, 122×244 cm.
Galeria Jaider Esbell de Arte Indígena Contemporânea Collection Courtesy Galeria Jaider Esbell de Arte Indígena Contemporânea © Jaider Esbell Estate. Photo Bruno Leão

La presenza di David Lynch si estende in tre opere d’arte. Il progetto speciale Weather Report viene trasmesso in tempo reale nello spazio espositivo, ogni giorno alle 19.00. L’installazione Universe Coming from Zero (2011) è un’animazione caleidoscopica che mostra un catalogo di tutti gli oggetti presenti nell’universo, commissionata da Fondation Cartier per la mostra Mathematics, a Beautiful Elsewhere tenutasi a Parigi nel 2011. Infine, il film What Did Jack Do? (2017) conclude il percorso in mostra: si tratta di un film in bianco e nero ambientato in una stazione ferroviaria, dove un detective della squadra omicidi (interpretato dallo stesso Lynch) mette alle strette un sorprendente sospettato. Il caso resta tuttavia irrisolto, a rappresentazione del fatto che il mistero non termina insieme alla mostra.

MONDO REALE SPECIAL PROJECTS: LIVE FROM MONDO REALE

La mostra si estende ben oltre i limiti fisici dello spazio espositivo con due progetti speciali Live from Mondo Reale che ne scandiranno la quotidianità per tutta la durata della 23a Esposizione Internazionale.
Weather Report di David Lynch verrà trasmesso ogni giorno in un’area della mostra. Alle ore 19.00 in punto, il regista annuncerà le previsioni del tempo dalla sua casa di Los Angeles, plasmando il presente e la sua interpretazione in un ossimoro di empirismo e immaginazione.


Sho Shibuya, Greece. August 9, 2021 from Headlines 2020-2022 Acrylic on newspaper
56×31 cm. Courtesy of the artist. Photo credits: Henry Hargreaves

Sho Shibuya condividerà il suo rituale artistico quotidiano in un’ultima cornice digitale al termine dell’esposizione. Il cielo di Brooklyn osservato dalla sua finestra, dipinto sull’edizione giornaliera del New York Times e convertito in un’immagine digitale approda tra le sale della Triennale Milano. Un viaggio attraverso il tempo, da occidente a oriente, che ne enfatizza l’inesorabile scorrere, giorno dopo giorno, in una cronologia pittorica.

IL PROGRAMMA

La Fondation Cartier contribuisce al Public Program della 23a Esposizione Internazionale con una serie di conversazioni che coinvolgono artisti, autori e scienziati, proiezioni speciali e performance dal vivo.
Il 28 settembre, il regista Andrei Ujica e il teologo gesuita, giornalista e scrittore Antonio Spadaro saranno protagonisti di un dialogo pubblico a partire dal film 2Pasolini.
Il 29 settembre, il filosofo e scrittore Peter Sloterdijk converserà con Andrei Ujica sui Nature di Artavazd Pelechian. L’11 novembre, la Soirée Nomade immaginata dal musicista Alexis Paul e dal coreografo Alessandro Sciarroni invita cori tradizionali, dai monti del Caucaso fino alle coste del Mediterraneo, per una serata d’eccezione dedicata alla voce umana nella sua natura di strumento unico e ancestrale.
Il 5 settembre a Venezia, in occasione della 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia, Isola Edipo e Giornate degli Autori omaggeranno la carriera di Artavazd Pelechian, introducendo Nature e una selezione di altri film alla presenza del regista stesso.
Ulteriori eventi verranno annunciati nel corso dell’autunno.

CATALOGO

La Fondation Cartier partecipa alle due pubblicazioni della 23a Esposizione Internazionale, curate da Emanuele Coccia ed edite da Electa. Nel libro (volume I), l’astrofisico Michel Cassé contribuisce con uno scritto intitolato All clarity comes with mystery, commissionato dalla Fondation Cartier per esplorare il tema di Unknown Unknowns. Nel catalogo (volume II) viene presentata una selezione esclusiva di testi firmati da artisti, filosofi e scienziati coinvolti nell’esposizione Mondo Reale, tra cui Sho Shibuya, Virgil Ortiz, Alex Cerveny, Misha Gromov, Formafantasma, Carlo Rovelli, una conversazione tra il premio Nobel Svetlana Aleksievič e il filosofo Paul Virilio, e una selezione di vedute della mostra.

LA PARTNERSHIP TRA TRIENNALE MILANO E FONDATION CARTIER

Mondo Reale è la quarta esposizione presentata dalla Fondation Cartier presso Triennale Milano nell’ambito del partenariato di otto anni stipulato tra le due istituzioni nel 2019. Mondo Reale segue Claudia Andujar. La Lotta Yanomami (2020-2021), Les Citoyens. Guillermo Kuitca on the collection of Fondation Cartier pour l’art contemporain (2021) e Raymond Depardon. La vita moderna (2021-2022).