Dal ritrovamento di decine di piani in marmo abbandonati in un bosco ai margini di un’azienda piemontese nasce Reiecta, un progetto che esplora il confine tra natura e design. La materia gettata [res iecta] viene reinterpretata da un collettivo di designer ideato da Alberto Bellotti, Stefano Piatti, Giulia Ruzzenenti allo scopo di invertire i processi industriali, tramutare lo scarto produttivo in materia prima.

Nel corso degli anni e con l’accumularsi di materiale avvengono le prime contaminazioni, compaiono crepe, radici, macchie di umidità. Il marmo da materiale inerte diventa fertile attraendo a sè forme di vita. A partire dall’osservazione di questi fenomeni, nasce una collezione di oggetti dalle forme zoomorfe che interpretano i tratti essenziali delle specie di appartenenza. Senza alcun fine scientifico ma piuttosto con una curiosità circa i fenomeni naturali e le peculiarità delle specie, Reiecta presenta un’enciclopedia di casistiche in cui il marmo diviene oggetto e nel contempo essere animato.

Reiecta SerieZero è ora online con un catalogo di venticinque piani, liberamente associabili ai due primi progetti:

Le Poule. Tavolino con tre o quattro gambe di varie dimensioni ispirato nella forma ad un pollo, le gambe ricordano zampe mentre il becco si ancora ad un piano in marmo. Il pollo è un gallinaceo domestico allevato per svariati scopi: carne, uova, piume ornamentali, motivi religiosi, come animale domestico o da combattimento. I polli si nutrono anche di piccole pietre e grani minerali. Questo comportamento unico può essere attribuito alla funzione digestiva, che si verifica più facilmente se lo stomaco contiene frammenti di roccia.

Ercole.  Si ispira allo scarabeo il tavolino, disponibile in varie dimensioni, la cui esile struttura cromata, doppia o singola, che sorregge il piano è formata da due ordini di semicerchi, quello superiore è protetto dal marmo mentre l’arco inferiore rimane visibile. Lo scarabeo Ercole appartiene alla famiglia di coleotteri, il più grande ordine tra tutti gli organismi viventi, il cui nome fu coniato da Aristotele. Parola di origine greca, è composta dal termine coleos (fodero) e pteron (ala). Le ali anteriori di questi insetti sono sclerificate e pertanto non esercitano la funzione del volo ma proteggono le ali posteriori e l’addome.