L’esauriente mostra dell’opera di Roni Horn, concepita appositamente per il Centro Botín, a Santander in Spagna, chiude i battenti domenica 10 settembre.

I am paralyzed with hope è la presentazione completa e site-specific dell’artista americana Roni Horn, nata a New York nel 1955, ed è stata progettata in risposta all’architettura e all’ubicazione del Centro Botín sulla baia aperta di Santander, nel nord della Spagna.

Le opere in mostra e la loro particolare disposizione rafforzano la pratica di Horn di essere presente nel momento, attenta all’ambiente circostante e alle variazioni atmosferiche.

RONI HORN, CENTRO BOTÍN, ph. BELEN DE BENITO

In questo spirito, la mostra ci invita a rallentare, a prestare attenzione agli abbinamenti e alle opposizioni che si rivelano in ogni stanza, a investire tempo nel profondo dialogo che si crea tra lo spazio, la luce, l’acqua e l’opera tranquillamente radicale di Horn.

La mostra – curata da Bárbara Rodríguez Muñoz, direttrice delle mostre e della collezione del Centro Botín – ripercorre tre decenni di carriera di Roni Horn attraverso fotografie, disegni, sculture e performance di orientamento concettuale. L’esposizione mette in luce la continua esplorazione di Roni Horn del processo del divenire in relazione all’identità e al luogo.

Include anche la prima presentazione istituzionale di LOG (22 marzo 2019 – 17 maggio 2020). La serie presenta 406 fogli di carta disegnata che fungono da registro delle osservazioni e degli eventi quotidiani che hanno informato la sensibilità e la voce dell’artista.

Dal 1975 l’artista ha viaggiato a lungo attraverso i vasti e remoti paesaggi islandesi. Queste esperienze solitarie in un paesaggio geologicamente giovane, e quindi mutevole, hanno a lungo influenzato la sua vita e il suo lavoro. Anche l’acqua e il tempo atmosferico sono al centro della sua pratica, poiché la loro mutevolezza e la loro natura ambigua rispecchiano la nostra identità, intesa come qualcosa di non fisso o stabile.

I am paralyzed with hope è completata da una pubblicazione, co-pubblicata con La Fábrica, con testi appositamente scritti dalla scrittrice americana Carmen Maria Machado e dalla ricercatrice e scrittrice spagnola Isabel de Naverán, oltre a uno scambio tra Roni Horn e la curatrice Bárbara Rodriguez Muñoz.

Photo: Belén de Benito