Massimo Curzi cura e allestisce la personale di Hélène Binet, una delle autrici più significative della fotografia contemporanea, mostrando come il suo lavoro indaghi il rapporto tra luce naturale e architettura.

Dal 18 al 23 aprile Euroluce 2023, presso il Padiglione 11, presenta la mostra “HELENE BINET. Natura, tempo e architettura”. L’opera di una delle più importanti fotografe contemporanee, Hélène Binet, illustrata attraverso una selezione originale – tratta dall’archivio dei suoi lavori più potenti – sul rapporto tra luce naturale e architettura, tra natura e tempo, assumendo la forma di una narrazione per immagini delle opere dei principali maestri dell’architettura. La poesia originale e inconfondibile di trentacinque anni di carriera fotografica, con tecnica analogica e approccio rigoroso, dimostra quanto questa forma d’arte si presti meglio di altre a evidenziare le qualità specifiche degli spazi progettati e costruiti.

Helene Binet, Le Corbusier, Couvent Sainte Marie de la Tourette, Eveux, France 2002

La poesia originale e inconfondibile di trentacinque anni di carriera fotografica, con tecnica analogica e approccio rigoroso, dimostra quanto questa forma d’arte si presti meglio di altre a evidenziare le qualità specifiche degli spazi progettati e costruiti.

Helene Binet, Peter Zumthor, Kolumba, Diocesan Museum, Germany 2007

Uno straordinario corpo di lavoro in bianco e nero, portato avanti con coerenza e caparbietà, che si concentra sull’eterno rapporto tra luce e ombra in alcune delle più importanti opere architettoniche della storia“, ha commentato Massimo Curzi, mentre Hélène Binet ha dichiarato: “Nel selezionare le immagini per questa mostra, siamo partiti dalle mie prime fotografie, come quelle che testimoniano il lavoro di John Hejduk, per arrivare a quelle più recenti dell’architettura tradizionale coreana. L’obiettivo è rimasto invariato: con delicate associazioni, giustapposizioni di immagini, ombre e silenzi, spero di scatenare l’immaginazione dell’osservatore e di portarlo in un luogo non troppo lontano dallo schizzo iniziale dell’architetto“.

Gottfried Bohm, Five churches, Germany 2020

L’installazione è stata concepita come un’occasione di pausa e riflessione durante l’esperienza fieristica, sempre sorprendente e varia. Un doppio volume architettonico con struttura in assi di legno, rivestito all’esterno con alluminio spazzolato e all’interno con fogli di feltro blu notte, crea un forte contrasto tra l’interno e l’esterno dello spazio espositivo.

Helene Binet, Vals, Triptych A, Peter Zumthor, Therme Vals

Il feltro applicato alle pareti interne è stato progettato per mettere in risalto le opere esposte, creando al contempo un ambiente acustico ovattato e silenzioso, pensato per fornire un’illusione di tempo sospeso rispetto al frenetico brusio esterno. La pavimentazione in morbida moquette servirà ad accentuare ulteriormente questa qualità spaziale.

Helene Binet, Musmeci, Ponte sul Basento, Italy 2015
J. Utzon, Can Lis, Maiorca 2019
Suzhou, Gardens, China 2018