Dal 15 maggio al 24 ottobre 2021, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, la mostra multidisciplinare CAMBIO del duo di designer italiani Studio Formafantasma, a partire dagli alberi, dall’industria del legno e dal suo cambiamento, evidenzia il ruolo centrale e la responsabilità del design nel generare consapevolezza sull’emergenza ambientale.

L’industria del legno è una delle più grandi del mondo, in termini economici ed ecologici. Capi d’abbigliamento, mobili, carta, combustibili, fertilizzanti, sono solo alcuni dei migliaia di prodotti che derivano dagli alberi. L’utilizzo intensivo di questa risorsa ha messo a rischio interi ecosistemi e la loro biodiversità in diverse parti del mondo.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

La mostra multidisciplinare CAMBIO del duo di designer italiani di base ad Amsterdam, Studio Formafantasma (Andrea Trimarchi, 1983 e Simone Farresin, 1980), che si tiene dal 15 maggio al 24 ottobre 2021 al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, evidenzia il ruolo cruciale e la responsabilità del design nei confronti dell’ambiente.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

CAMBIO – dal latino medievale cambium – significa “cambiamento, scambio” e il mondo del design in futuro può e deve tentare di tradurre l’emergente consapevolezza ambientale con risposte informate e collaborative attraverso una rinnovata comprensione della filosofia e della politica degli alberi. Così il progetto espositivo, nato da una ricerca sulla governance dell’industria del legno, offre una riflessione sul ruolo degli alberi intesi come fonti di informazione, sensori dei cambiamenti climatici globali, ma anche come soluzione a questi cambiamenti, per la loro capacità di assorbire anidride carbonica.

Gli alberi inoltre, o meglio la loro vulnerabilità ai fenomeni metereologici intensi dovuta allo sfruttamento eccessivo delle foreste e alle monocolture, rappresentano un avvertimento che segnala i danni di uno sviluppo insostenibile.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

La mostra, originariamente iniziata e organizzata dalla Serpentine Gallery, è stata curata da Hans Ulrich Obrist e Rebecca Lewin a Londra, e con Cristiana Perrella, presenta dati e ricerche sotto forma di interviste, installazioni e video realizzati da Formafantasma a conclusione di un lungo periodo di ricerca. Ognuna di queste indagini si è sviluppata in collaborazione con esperti nei settori della scienza, dell’ingegneria, delle politiche ambientali e della filosofia.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Campioni di legni estinti e esposti alla Grande Esposizione del 1851, mobili e sedute disegnate da Studio Formafantasma e realizzati da un unico albero sradicato dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha colpito il Nord Italia, e l’inedito confronto con la pluriennale ricerca di Giuseppe Penone sugli alberi, sono solo alcuni dei lavori presenti nella mostra di Prato.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Il percorso espositivo è avvolto dall’installazione “olfattiva” realizzata dalla ricercatrice e artista Sissel Tolaas, capace di evocare l’odore del legno appena tagliato e della flora della foresta della Val di Fiemme.

In occasione della mostra, il Centro Pecci presenta la terza edizione del catalogo in inglese edito da Koenig Books per le Serpentine Galleries insieme alla pubblicazione di una nuova edizione in italiano del volume edita da Nero Editions.

Entrambi sono stati disegnati dallo studio SJG/Joost Grootens di Amsterdam e presentano oltre alle interviste e testi critici che approfondiscono la ricerca condotta dai due designer sull’estrazione, la produzione e la distribuzione di prodotti in legno, contenuti inediti relativi a un ulteriore capitolo dell’indagine sviluppato sul territorio toscano.

Il volume comprende testi e interviste di: Mauro Agnoletti, Jennifer L. Anderson, Paola Antonelli, Emanuele Coccia, Marco Fioravanti, Formafantasma, Lesley Green, Frederic Lens, Rebecca Lewin, Faustino Londoño e Nelson Ortiz, Mark Nesbitt e Caroline Cornish, Philipp Pattberg e Pieter Baas, Giuseppe Penone, Vanessa Richardson, Paulo Tavares.

La mostra e il volume sono realizzati con il sostegno dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi.

Sponsor tecnici: Campaldino Legnami di Vezzosi s.r.l. e EPSON.

Contributo art bonus da parte di Margaritelli Spa – Listone Giordano, Tessilfibre Spa, Fil.pa 1974 Snc.

Formafantasma, Cambio. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Studio Formafantasma

Andrea Trimarchi (1983) e Simone Farresin (1980) sono Studio Formafantasma, un duo di designer italiani con sede ad Amsterdam, Paesi Bassi. Nel percepire il loro ruolo di ponte tra artigianato, industria, oggetto e utente, sono interessati a creare collegamenti tra la loro pratica basata sulla ricerca e un’industria del design più ampia. Di conseguenza, i lavori di Studio Formafantasma sono stati commissionati da una varietà di partner tra cui Fendi, Max Mara – Sportmax, Hermès, Droog, Nodus rug, J&L Lobmeyr, Gallery Giustini / Stagetti Roma, Gallery Libby Sellers, Established and Sons, Lexus, Krizia International e Flos. Che si tratti di progettare per un cliente o di indagare su applicazioni alternative di materiali, Studio Formafantasma applica la stessa rigorosa attenzione al contesto, processo e dettaglio a ogni progetto che intraprende. La sfumatura aggiunta per il duo è che lo fanno con un occhio alle forze storiche, politiche e sociali che hanno plasmato i loro ambienti. Il loro lavoro è stato presentato e pubblicato a livello internazionale e in musei come il MoMA di New York, il Victoria and Albert di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Chicago Art Institute, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il TextielMuseum a Tilburg, lo Stedelijk Museum di Amsterdam , MUDAC Lausanne, il Mint Museum of Craft and Design in North Carolina, il MAK Museum di Vienna, Fondation Cartier a Parigi, Centraal Museum a Utrecht, Les Arts Décoratifs e CNAP a Parigi hanno tutti acquisito i disegni di Formafantasma per le loro collezioni permanenti.