Nel processo che vede Milano trasformarsi sempre di più in una metropoli di riferimento mondiale, l’arte è una componente fondamentale e la Fondazione Prada è il fiore all’occhiello del progresso in questo senso. Il progetto architettonico, nella zona di Piazzale Lodi, è stato sviluppato dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhas, espandendo il repertorio delle tipologie spaziali in cui l’arte può essere esposta e condivisa con il pubblico. Una configurazione in cui si combinano sette edifici preesistenti e tre nuove costruzioni, frutto della trasformazione di una distilleria degli anni Dieci del Novecento, aprirà al pubblico milanese il 9 maggio. Il vecchio e il nuovo si confrontano in un processo di continua interazione, così come avviene per definizione nel mondo dell’arte. In parallelo rimangono attivi gli spazi di Venezia, in cui la Fondazione Prada occupa un palazzo settecentesco di Ca’Corner della Regina. Le mostre “Serial Classic” a Milano, e “Portable Classic” a Venezia, che prendono il via nello stesso momento, uniscono idealmente le due sedi della Fondazione nel corso dell’estate 2015. I progetti espositivi, il cui allestimento è ideato da OMA, analizzano rispettivamente i temi della serialità e della copia nell’arte classica e della riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo. A Milano si inaugureranno anche le attività educative dell’Accademia dei bambini, uno spazio ideato in collaborazione con 18 studenti dell’École nationale supérieure d’architecture de Versailles.

Infine la chicca: il Bar Luce, ideato dal regista americano Wes Anderson e situato nell’edificio d’entrata della nuova sede, ricrea l’atmosfera di uno storico caffè milanese. La decorazione del soffitto e delle pareti riproduce in “miniatura” uno dei simboli della città, la Galleria Vittorio Emanuele, mentre gli arredi interni in formica, le sedute e il pavimento in terrazzo rendono omaggio al cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta.