Con la collezione estiva 2015, il team stilistico Jil Sander si prepara al debutto, il prossimo settembre, del nuovo direttore creativo Rodolfo Paglialunga. Nato nelle Marche, e arrivato a Milano dove ha fatto le prime esperienze, ha fatto il grande passo con la maison Romeo Gigli. Poi Prada – dove è stato per tredici anni – e quindi Vionnet, dove è stato direttore creativo dal 2009. In questa collezione abbiamo respirato una prima brezza del suo approccio raffinato e cosmopolita, capace però di sfociare in un guardaroba pratico, urbano e maniacalmente attento al design. Il team creativo ha ripercorso all’indietro l’heritage del brand per riscoprirne l’essenza pura. Quando venne fondato, nel 1973, ad Amburgo, l’esigenza era quella di soddisfare le necessità di una classe di businesswoman in ascesa che avevano bisogno (senza saperlo) di una uniforme da lavoro che le facesse sentire cosmopolite e ‘cool’, anziché delle segretarie sciatte. Su questa intuizione, negli anni ottanta, Jil Sander costruì il suo impero rompendo tutti gli schemi stilistici del tempo. Lei e il suo marchio sono da li in avanti stati i campioni indiscussi del minimalismo, con una palette costantemente dominata da tinte neutre, texture del tutto inusuali e tessuti all’avanguardia tecnologica. Dal womenswear al menswear, la tradizione di design è rimasta invariata, e in questa collezione troviamo tutto lo spirito funzionale delle origini – mai come oggi l’uomo lavoratore, cittadino del mondo ed impegnato 7/24, cerca un look che lo faccia sentire unico e valorizzato – e i codici stilistici della maison. Vince il tailoring tradizionale, con la giacca a 3 bottoni caratterizzata da spalle alte, fronte slim e volume nel retro. Circa i colori, dominano le tonalità di tinte acquarellate come bianco, grigio e rosa che sono accostate ad un lime brillante su fibre come cotone e materiali tecnici. I tessuti: uno jacquard discreto, loghi astratti e un’eclettica stampa geometrica ispirata a movimenti musicali.