Vorremmo forse essere un pò tutti chimici, avere quella sicurezza matematica dei componenti di ogni elemento, prevedere le reazioni chimiche che possono derivarne, insomma siamo portati a preferire la sicurezza all’incertezza della vita. Trainor l’aveva capito ma non ha avuto il coraggio di affrontare la realtà, ha preferito evitare l’amore così imprevedibile per la certezza delle formule chimiche. Capita a tutti, come ci ricorda De Andrè nella sua canzone “Un chimico” di emarginarsi alle soglie della razionalità per l’egoistico bisogno di cercare quel benessere personale, evitando ogni sentimento e privandoci al contempo di grandi e nuove esperienze. Non sempre, ci dice Trainor, le combinazione nella vita sono giuste, come il caso di Benjamin Pantier, ma vale la pena rinunciare al grande amore? Ci sono cose che nemmeno la scienza per quanto precisa ed esatta è in grado di spiegare. Einstein stesso dice: “Come si potrà in termini di chimica e di fisica un fenomeno biologico così importante come il primo amore?”.  Tra un mondo privo di emozioni ma colmo di certezze, e una realtà incerta colma di amore, cosa scegliete?

Trainor il farmacista

Soltanto un chimico può dire, e non sempre ,

che cosa uscirà dalla combinazione

di fluidi o di solidi.

E chi può dire

come uomini e donne reagiranno

fra loro, e quali bambini nasceranno?

C’erano Benjamin Pantier e sua moglie ,

buoni in se stessi, ma cattivi l’un l’altro:

ossigeno lui, lei idrogeno,

il figlio un fuoco devastatore.

Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici,

morto mentre facevo un esperimento,

vissi senza sposarmi.

Questo progetto, tutto italiano, nasce dall’idea di Henry&co. Design in collaborazione con Antonella Manenti e Nicolò Fazioni, giovani appassionati nel campo dell’arte e della letteratura.