“Le mie non sono delle semplici t-shirt, ma uno strumento per le persone di appartenenza ad un certo tipo di ambiente, il mio, nel quale convivono le diverse sfaccettature del non convenzionale. Chi acquista le mie collezioni entra in questa grande famiglia nella quale ci sono rapper, attori di nicchia, film maker indipendenti. Le mie magliette, con le loro stampe, sono un mezzo di identità”. Con queste parole, il designer/pr argentino Marcelo Burlon – con una produzione interamente made in Europe – racconta il suo progetto, County of Milan, che sta riscuotendo grande successo grazie alla sua capacità di mettere a punto un processo indentitario: una vera e propria “gang urbana” internazionale che vuole identificarsi nel mondo street-naif. La sfilata/evento che abbiamo visto a Pitti ha avuto come ispirazione gli sport estremi come il motocross, celebrato con performance acrobatiche in cielo, con salti alti 20 metri. Quello di Marcelo è un guardaroba studiato a tavolino che gioca sulla commistione di grafiche local – come il ‘guardapampa’, una specie di croce che per le civiltà latinoamericane era la chiave  dell’ universo per connettersi alle stelle – e il trend globale dello sportswear. Sfilano tanti tessuti tecnici, come stampe 3d, o un motivo camouflage ottenuto dalla stampa di rettili dégradé, e un poncho argentino.