Fast Changing è il tema della sesta edizione del Milano Design Film Festival al cinema Anteo di Milano dal 25 al 28 ottobre. La rassegna presenta documentari, biografie, storie nei quali si parla di materiali e di tecnologia, di nuovi modi di costruire in maniera sostenibile ma anche di rivalutazione e restauro. Nella folle corsa verso il futuro, infatti, non deve essere cancellato il passato: la riflessione sul concetto di icona trova riscontro nelle pellicole dedicate alle biografie di grandi designer e architetti, nella storia dei brand e nella descrizione di importanti progetti architettonici e urbanistici.

Il Festival indaga il mondo sotteso alla parola design portando sul grande schermo il tema del progetto per fornire al pubblico gli strumenti per interiorizzare il percorso creativo in senso lato.

In pre-opening il 24 ottobre al Teatro dell’Arte presso la Triennale di Milano la premiere europea di RAMS, il film del regista americano Gary Hustwit dedicato al celebre Dieter Rams ottantaseienne designer tedesco, definito Mr. Braun. Il film viene riproposto anche all’Anteo ed è parte di una programmazione di oltre 15 ore ogni giorno per 4 giorni. Più di 60 proiezioni affiancate da dibattiti e lecture che vedono protagonisti registi, progettisti e anche numerose aziende.

Quest’anno la curatela è affidata a Filippo Pagliani e Michele Rossi, dello studio milanese Park Associati, da sempre alla ricerca di nuovi campi di intervento per affrontare in modo personale la complessità dell’architettura contemporanea, che presentano tre video – Milano, Confini e Luoghi del Potere – prodotti in collaborazione con AIR3 Associazione Italiana Registi.

Entrando nel vivo della programmazione, sono veramente tanti i titoli da non perdere.

Per gli amanti del design d’autore il film Achille Castiglioni. Tutto con un niente di Valeria Parisi (grazie al contributo di Ideal Standard) in contemporanea con la mostra curata da Patricia Urquiola A Castiglioni (dal 6 ottobre al 20 gennaio alla Triennale di Milano) e Object to Project. Giorgetti Design since 1898 di Francesca Molteni, che ripercorre la storia dell’azienda ma anche quella di un territorio che è culla del saper fare artigiano.Per gli appassionati di architettura Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola di Mara Corradi e Roberto Ronchi (grazie al contributo di Marazzi), The Power of the Archive. Renzo Piano di Francesca Molteni (grazie al contributo di Molteni Museum e Unifor), Chez Le Courbusier (grazie al contributo di Cassina) un classico come Albert Frey. The Architectural Envoy di Jake Gorst e Amatrice, the new year zero di Giacomo Boeri e Matteo Grimaldi, il video che racconta la nascita de La Piazza del Gusto, della Tradizione e della Solidarietà di Amatrice su progetto di Stefano Boeri Architetti (l’architetto Boeri parteciperà ad un breve dibattito prima della proiezione).

Grazie al supporto dell’azienda danese Bang&Olufsen, inoltre, il MDFF ha l’onore di presentare in anteprima in Italia Two Basilicas, di Heinz Emigholz. La pellicola selezionata parla di Danimarca e Italia, di Nord e Sud, di religione protestante e cattolica. Parla dell’archetipo, di come due basiliche (quella di Orvieto e quella di Grundtvig) che non potrebbero essere più lontane esteticamente pur appartenendo e rispondendo a una stessa tipologia architettonica, stimolano associazioni e visioni completamente diverse. Al termine della proiezione, in programma venerdì 26, l’azienda presenterà il nuovo progetto firmato Michael Anastassiades.

Un’ampia retrospettiva sarà dedicata ai registi Ila Bêka e Louise Lemoine, che da oltre dieci anni, con i loro film hanno rivoluzionato la tradizionale rappresentazione dell’architettura contemporanea. I loro lavori sono stati presentati in alcuni dei più prestigiosi eventi e istituzioni dalla Biennale di Architettura di Venezia al Centre Pompidou di Parigi, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Palais de Tokyo e al Barbican Centre di Londra. Sei le pellicole in cartellone firmate dal duo registico (grazie al contributo di Arper). Il loro ultimo lavoro Moriyama-san, che descrive la vita ordinaria di un eremita urbano che abita in una residenza straordinaria (Moriyama house, costruita a Tokyo nel 2005 su progetto di Ryue Nishizawa dello studio SANAA), chiuderà il Festival e sarà introdotto proprio dai due registi.

Alcune pellicole firmate Bêka&Lemoine rientreranno nella categoria Interior Frames – Visioni d’interni narrate attraverso il video. Questa sezione raccoglie una serie di corti e lungometraggi legati agli interni domestici indagati da diversi punti di vista e stili registici.

Il tema del Fast Changing raccoglie anche due progetti d’avanguardia come 3D Housing 05 dello studio CLS Architetti che mostra la costruzione del primo progetto in Europa di casa 3D stampata in opera e Project Kamp del designer olandese Dave Hakkens che tramite tutorial e progetti open source punta a realizzare cambiamenti positivi nelle giovani generazioni.

Per la categoria Sustainability sono da segnalare una serie di pellicole di grande impatto emotivo: Albatross di Chris Jordan e Jackie Chan’s Green Heroes di David Hay, Natura Urbana. The Brachen of Berlin di Mattew Gandy, Cantiere 2 Harbour di Roberto Coda Zabetta e The Experimenthal City di Chad Freidricks dove si racconta in modo visionario una città sostenibile pensata già negli Sessanta dall’oceanografo e geofisico Athelstan Spilhaus. Albatross verrà proiettato al MDFF proprio nei giorni in cui – allo Spazio Rossana Orlandi – avrà luogo una personale sul noto fotografo e documentarista americano. La pellicola racconta in maniera cruda, ma anche poetica la vita di questi volatili e le conseguenze che subiscono a causa dell’inquinamento degli oceani. Una meditation screening che porta a riflettere sulla necessità urgente di ripensare agli sprechi e all’utilizzo di materiali, come la plastica, che da un lato hanno modificato il mondo del product design, ma dall’altro lo hanno trovato impreparato a prevedere le ripercussioni di una tale rivoluzione.Alla visione di Chris Jordan fa da contraltare Jackie Chan’s Green Heroes, un documentario che vede protagonista Jackie Chan (autentica superstar del cinema in Asia) e che racconta della collaborazione tra l’attore e l’ingegnere Arthur Huang fondatore di Miniwiz. Si parte da un’invenzione di Huang: TrashPresso, una sorta di macchina movibile alimentata a energia solare che trasforma l’inquinamento plastico in materiale da costruzione. Una possibile soluzione che verrà introdotta al pubblico dallo stesso Arthur Huang protagonista anche di un talk dal titolo “Midway. Between Philosophy and Practice” insieme a Chris Jordan e moderato da Cristina Gabetti (giornalista e scrittrice) che promette di essere uno dei più interessanti dell’intero Festival.

La sezione dedicata ai corti di animazione comprende Cat Days di Jon Frickey (vincitore di molti riconoscimenti tra cui: Stuttgart Festival of Animated Film ITFS: GRAND PRIX Filmfest Dresden: GOLDEN HORSEMAN for Gender Diversity, ARTE Short Film Award ) e Vermine di Jeremie Becquer.Infine una corposa sezione è incentrata sulla storia di personaggi e istituzioni: Almost Nothing – CERN: experimental city, di Anna de Manincor, racconta come la creatività sia alla base delle scoperte tecnologiche del Cern, Affinità elettive e sesto senso. Nanda Vigo, di Marco Poma, è focalizzato sull’architetto/designer/artista delle avanguardie anni Sessanta e Settanta e infine Gualtiero Marchesi – The Great Italian, di Maurizio Gigola, è un omaggio allo chef che ha rivoluzionato la cucina italiana.

Spazio anche a incontri e momenti di dialogo dedicati al mondo del cinema per l’architettura: come la presentazione dei lavori Filmare l’Architettura – workshop ideato e diretto da Marco Müller nell’ambito delle attività dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana)– e un focus sulle città e le periferie in trasformazione. Una sezione, questa, ricca di proiezioni di grande spessore come per esempio New Moscow 4, curato da Irina Korobina, che racconta la trasformazione di Mosca dal 1918 ad oggi.

Con l’edizione 2018 viene anche lanciato l’Architecture Film Award, premio Internazionale di Architettura e Cinema. Nato dalla collaborazione tra Milano Design Film Festival (MDFF) e la Fondazione dell’Ordine Architetti P.P.C della Provincia di Milano, è a cadenza biennale ed è finalizzato alla selezione di pellicole (fiction, documentari, docu-film, lungometraggi, cortometraggi) incentrate su diverse scale dell’architettura e del paesaggio. Un’iniziativa che va a incentivare la produzione di opere cinematografiche dedicate a queste discipline.

Alfine di vivacizzare il dibattito culturale sul mondo del progetto in Italia e all’estero, il festival sarà ospitato a novembre a Shanghai in occasione della Design Week cinese (dal 16 al 18 novembre insieme all’Istituto Italiano di Cultura verranno proiettati 10 documentari sul Made in Italy) e in Egitto (Film my Design al Cairo il 14 e il 15 dicembre 2018). Per il 2019 si anticipano le tappe in Canada, Israele e ancora in Cina: iniziative queste che si affiancano al Milano Design Film Festival World Tour, format lanciato l’anno scorso.

Anche quest’anno le aziende rivestono un ruolo cruciale per lo svolgimento della manifestazione. MDFF ha potuto contare sul sostegno di Arper, Bang&Olufsen, Braun, Cassina, Giorgetti, Ideal Standard, Marazzi, Margraf, Molteni Museum e Unifor e del Salone del Mobile.Milano per inserire in cartellone titoli di indubbio valore. Alla presenza di questi prestigiosi Film Partner si affianca inoltre il patrocinio del Comune di Milano, del Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC) e dell’Ordine degli Architetti, P.P.C della Provincia di Milano, la media partner con il Gruppo Mondadori e la collaborazione e il supporto della Fondazione Dioguardi.

Il programma definitivo con film, guest e talk è online su: www.milanodesignfilmfestival.com

Facebook: MilanoDesignFilmFestival

Instagram: mdff_mi