WheDov’è finito lo stile Moschino? L’ironia, il coraggio, il sarcasmo, la presa di posizione contro il Sistema Moda del suo fondatore?

Sfilata Moschino Uomo Primavera/Estate e Donna Resort 2025 a Milano. Checché spendano fiumi di inutili parole nel commentare le collezioni, la domanda cruciale resta. Ma gli stilemi che hanno reso riconoscibile e celebre lo stile Moschino nel mondo, l’ironia, il coraggio, il sarcasmo, la presa di posizione contro il Sistema Moda, sì, proprio quei simboli che ci vengono riproposti tali e quali, ora nel 2024 (anzi dovremmo dire 2025), vogliono ancora esprimere inequivocabilmente quei concetti o sono diventati segni desemantizzati e privati dei loro significati originali?

Moschino Men’s Spring/Summer and Women’s Resort 2025

In realtà la domanda suona subito retorica per aziende che non vogliono ammettere la loro sconfitta di fronte all’ineluttabile fine del loro fondatore (e ne potremmo citare molte). E poi, proprio quei simboli riescono ancora ad identificare il brand o diventano puerili parodie per chi non ha idea di come ragionare ex novo?

Moschino Men’s Spring/Summer and Women’s Resort 2025

Altri brand, come ad esempio Emilio Pucci, si sono confrontati con lo stesso problema: nello specifico, può la tinta unita evocare ugualmente lo spirito dello stilista fiorentino?

Ma ugualmente la domanda ricompare con l’animalier di Roberto Cavalli o con le maglie di metallo di Paco Rabanne.

La ragione vera è che i designer non sono eterni e la continuazione del loro lavoro altro non è che l’improvvida caparbietà degli amministratori del business multimilionario che le loro idee hanno generato in uno specifico frangente. Al di là di questo, le considerazioni non riescono a dare chiara ragione delle riprese di canoni anacronistici.

Moschino Women’s Resort 2025

Tutti ricordiamo l’ultima sfilata di Versace Atelier del 1997 e di come lo stile fosse già altro rispetto ai barocchismi a cui il creatore ci aveva abituato, ora più affilato, essenziale anche nei ricami di croci bizantine. Già avanti a se stesso. Irraggiungibile per chiunque.

Che dire poi di quei brand che hanno perso la bussola ancora in presenza del fondatore, che non ha più saputo attualizzare il suo stile né mantenere la fermezza (e la convinzione) delle proprie radici?

Oppure i brand storici comprati da aziende commerciali che non hanno potuto trattenersi dal volersi cimentare nella globalizzazione del lusso come Schiaparelli, facendone questione di cliché che, sebbene gradevoli, non rendono l’avanguardia della follia creativa della grande Elsa. E non per ultimi Margiela, Helmut Lang…

Ma per tornare a bomba, possono due uova al tegamino o il tricolore nel pallone… o le oche ridarci il senso di Franco Moschino? Cosa servirebbe ora esprimere per dissociarsi dal contesto e creare veramente?

Di certo non i 189 look del new Valentino, rilettura d’archivio compiuta da Alessandro Michele della Maison romano-parigina, con codici assai simili al suo lavoro in Gucci deludente anche per le alte aspettative.

Alessandro Michele ci aveva abituati a ragionare e immaginare, qualità intrinseche nella sua visione moda, qui purtroppo totalmente assenti. E dunque che succede se i migliori direttori creativi falliscono? Quale cambio di conduzione sarà plausibilmente consona? E quale in definitiva è la richiesta del mercato?

Pare che un termine ce lo fornisca Sabato De Sarno, ex Valentino ora in Gucci… Ancora! Un ripetersi simile a se stesso, cambiato solo nella dislocazione in altra città, altro team ma identico nel concetto.

E il cliente? Quello fedele al gusto proprio di quella specifica Maison e reso celebre dagli sforzi comunicativi e mediatici? Che farà, seguirà ciecamente quello stilema o si adeguerà al cambio?

Alessandro Turci speaking

Moschino Men’s Spring/Summer and Women’s Resort 2025
Moschino Men’s Spring/Summer and Women’s Resort 2025
Moschino Women’s Resort 2025