Uno degli aspetti più piacevoli del design è che spesso nasce dall’amicizia di giovani menti, che armate di passione e con le idee ben chiare in testa, decidono di unire le forze per creare qualcosa di unico. E ancor più interessante è come i giovani, più degli altri, siano determinati a mantenere uno stretto contatto con la tradizione e la produzione artigianale. A Madrid succede nello studio Micomoler, dove tre ragazze e un ragazzo si impegnano ogni giorno per affermare la loro visione del design, fatta di oggetti semplici e puliti, che sfruttano le tecniche di produzione più antiche e materiali naturali per la creazione di soluzioni a volte geniali. Si dedicano a un ambiente, a cavallo tra indoor e outdoor, che parla di un’estate spensierata e condivisa, ad esempio prendendo un thè intorno a Banquette, la “tea-bench”: può essere una seduta monoposto, ma i cuscini si possono disporre per terra trasformandola in un tavolino da thè per quattro persone. Affronta il contrasto materico Cotito, una consolle in cui la struttura in compensato e il top in marmo esprimono un contrasto anche filosofico, tra nobile e umile, classico e moderno. Più un compromesso, tra contemporaneità e tradizione, quello in Duler, una sedia metallica dalla forma moderna e avvolgente, dove il passato viene ricordato nell’intreccio di vimini e in una simpatica caratteristica: aggiungendo due piedi di legno diventa una sedia a dondolo. Oggetti per vivere la gioia delle piccole cose, come far crescere le proprie verdure: si può fare con Florencio, anche senza un giardino o una serra. E poi ancora Kali, la lampada dove il legno ricopre il tupo fluorescente di luce, e una serie di complementi che, nella neutralità dei toni e nella concretezza dei materiali, riescono ad affermarsi nell’ambiente come pezzi unici e personali.