Nell’ambito del programma organizzato dall’UIA Architecture in Transition: from Heritage to Urban Futures, l’evento si è svolto nei giorni di pre-apertura della 19ª Biennale di Architettura nella sede dell’UNESCO a Venezia Il Congresso Mondiale degli Architetti UIA Barcellona 2026 (UIA2026BCN) è stato presentato a Palazzo Zorzi, sede dell’UNESCO a Venezia, nell’ambito del programma organizzato dall’UIA Architecture in Transition: from Heritage to Urban Futures. L’evento si è svolto nei giorni di pre-apertura della 19ª Biennale di Architettura di Venezia, incentrata quest’anno sul tema “Intelligente. Naturale. Artificiale. Collettivo”, proposto dall’urbanista e curatore Carlo Ratti. Durante la presentazione, i rappresentanti delle istituzioni organizzatrici, del Comitato Scientifico e del team curatoriale hanno illustrato la struttura delle conferenze e delle attività dell’evento, che avrà come tema Becoming. Architetture per un Pianeta in Transizione, e che, dal 28 giugno al 2 luglio 2026, trasformerà Barcellona in un vero laboratorio internazionale a cielo aperto di architettura, attirando oltre 10.000 professionisti, rappresentanti del mondo accademico e studenti da tutto il mondo per discutere il futuro del pianeta e il ruolo dell’architettura nelle transizioni più urgenti e necessarie. L’obiettivo è anche quello di aumentare la consapevolezza pubblica nei confronti della disciplina. Il Congresso, convocato dall’Unione Internazionale degli Architetti (UIA), si svolge ogni tre anni dal 1948. L’organizzazione di questa edizione è guidata dal Consiglio Superiore degli Ordini degli Architetti di Spagna (CSCAE), in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Catalogna (COAC), ed è resa possibile grazie all’impegno e al sostegno del Comune di Barcellona, della Generalitat della Catalogna e del Ministero dell’Edilizia e dell’Agenda Urbana (MIVAU). Oltre al supporto istituzionale, queste amministrazioni co-finanziano l’evento, riconosciuto come evento di eccezionale interesse pubblico. Alla presentazione hanno partecipato Iñaqui Carnicero (Segretario Generale per l’Agenda Urbana, l’Edilizia e l’Architettura), Víctor Puga (Segretario per il Territorio, la Pianificazione Urbana e l’Agenda Urbana della Generalitat della Catalogna), Maria Buhigas (Architetto Capo di Barcellona), Regina Gonthier (Presidente dell’Unione Internazionale degli Architetti) e Marta Vall-llossera (Presidente del CSCAE e del Congresso), oltre a Fuensanta Nieto (Presidente del Comitato Scientifico), insieme al team curatoriale composto dagli architetti Pau Bajet, Mariona Benedito, Maria Giramé, Tomeu Ramis, Pau Sarquella e Carmen Torres. Ha partecipato anche Guim Costa Calsamiglia, Decano del COAC e Direttore del Congresso. Vista aerea degli edifici tipici del paesaggio urbano di Barcellona.La famosa griglia urbana dell’Eixample vista dall’alto. Barcellona è la prima città al mondo a ospitare il Congresso per la seconda volta, dopo la prima edizione del 1996. Secondo l’accordo tra UIA e UNESCO, ospitare il Congresso comporta la designazione della città come Capitale Mondiale dell’Architettura 2026. Durante l’evento, è stato presentato anche il programma delle attività collaterali che consolideranno ulteriormente il ruolo di Barcellona come punto di riferimento globale per l’architettura. Becoming. Architetture per un Pianeta in Transizione Il tema centrale del Congresso, Becoming. Architetture per un Pianeta in Transizione, è stato sviluppato dal team curatoriale in collaborazione con il Comitato Scientifico, composto da 25 esperti internazionali sotto la presidenza onoraria di Joan Busquets e la direzione di Fuensanta Nieto. Insieme stanno definendo un programma innovativo e coinvolgente. Becoming mira a individuare e affrontare le questioni, pratiche, metodi e ricerche più rilevanti per un futuro sostenibile, equo e inclusivo, invitando gli architetti a partecipare attivamente. Nelle parole del team curatoriale: «Becoming si riferisce a un processo di cambiamento, alla ‘divenienza’ favorita dall’appropriazione e trasformazione dei nostri ambienti abitati — sia umani che non umani, individuali e collettivi — esplorando il potenziale del tempo come strumento progettuale. Lontano dalla nozione di tabula rasa, si radica nella consapevolezza dei contesti fisici e culturali preesistenti, articolando le transizioni attraverso interrelazioni materiali, politiche, ecologiche e poetiche». UIA2026BCN si distingue dalle edizioni precedenti per il suo carattere urbano, incentrato sulla produzione di conoscenze specifiche, speculative e applicabili attraverso la progettazione architettonica, promuovendo dibattiti e lezioni individuali su sei pilastri tematici: Becoming More-than-Human: architettura e sfide della coesistenza ecologica; Becoming Attuned: significato e poetica nella pratica quotidiana; Becoming Embodied: valori e responsabilità nei passaggi tra materia e costruzione; Becoming Interdependent: progettazione dello spazio e relazioni interpersonali; Becoming Hyper-Conscious: consapevolezza delle interazioni globali e locali; Becoming Circular: circolarità dei materiali, ricircolo energetico e riprogrammazione degli spazi. Una chiamata internazionale alla partecipazione Durante l’evento è stato sottolineato l’invito internazionale alla partecipazione, aperto fino al 23 maggio 2025, che invita professionisti di tutto il mondo a presentare progetti, saggi e opere multimediali che esplorino criticamente il legame tra architettura e i sei temi di Becoming. L’invito è aperto anche a urbanisti, designer, ricercatori, fotografi, cineasti, artisti e altre discipline pertinenti. Tre i formati previsti: Critical Design: per progetti costruiti e non; Critical Paper: per saggi, articoli accademici e ricerche; Critical Image: per documenti fotografici, multimediali e audiovisivi. La giuria, composta da esperti internazionali tra cui Catherine Mosbach, Xu Tiantian, Samia Henni, Marina Otero, Philip Ursprung, Lydia Kallipolity, Giovanna Borasi, Maxime Delvaux e Urtzi Grau, selezionerà circa 75 contributi per essere presentati come conferenze, mostre e/o inseriti nel catalogo ufficiale. Questi costituiranno il 35% delle partecipazioni, mentre il restante 65% sarà selezionato dal Comitato Scientifico insieme al team curatoriale. La call ha già ricevuto oltre 500 proposte da più di 40 paesi. I criteri di selezione includono diversità, originalità, qualità e rilevanza, promuovendo rappresentanza geografica, equilibrio di genere e generazionale, multidisciplinarità e inclusività. Nei prossimi mesi, UIA2026BCN lancerà anche una Competizione Internazionale Studentesca e un Workshop Internazionale per Studenti, che si svolgerà nella settimana precedente al congresso. Sedi ufficiali del Congresso Le due sedi principali saranno: l’ex centrale elettrica di Sant Adrià de Besòs (le Tre Ciminiere) e il Disseny Hub Barcelona (DHub), nel cuore dell’area urbana della Plaça de les Glòries Catalanes. Altre location, come il Castello di Montjuïc, il Moll de la Marina e la Sagrada Família, ospiteranno eventi pubblici. Formato e calendario del Congresso Il programma include: lezioni plenarie, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, workshop per studenti, una grande mostra pubblica e un catalogo ufficiale. Un elemento chiave sarà il programma Research by Design, con dodici progetti (due per ogni pilastro tematico) sviluppati nell’arco di un anno. Sei progetti saranno di ricerca internazionale, mentre gli altri sei useranno Barcellona come campo di studio. Il primo progetto annunciato è Water Parliaments, che rappresenta la Catalogna alla Biennale. Curato da Eva Franch i Gilabert, Mireia Luzárraga e Alejandro Muiño, il progetto indaga il ruolo dell’acqua come risorsa vitale e agente culturale, affrontando la crisi climatica con approcci architettonici e interdisciplinari. Altri studi coinvolti nei progetti Research by Design includono Atelier Bow-Wow, de Vylder Vinck, Colectivo C733, Anna Puigjaner e Forensic Architecture. Due ulteriori progetti emergeranno dalla call internazionale MINERAL. Architectures of Urban Mining, organizzata con la Fondazione BIT Habitat e il Comune di Barcellona, con focus sui temi Becoming Embodied e Becoming Circular. Da maggio sarà possibile acquistare i biglietti sul sito uia2026bcn.org; i prezzi saranno accessibili per incentivare un’ampia partecipazione.