Dall’8 al 22 febbraio 2025, durante il Madrid Design Festival, una mostra ha messo in luce le riflessioni del designer andaluso sull’industria dell’olio d’oliva in Spagna Dall’8 al 22 febbraio 2025, presso Espacio Gaviota durante il Madrid Design Festival, il designer Jorge Penadés ha presentato la mostra Uprooted, una sua personale riflessione sull’industria dell’olio d’oliva in Spagna. Curata da Seetal Solanki, l’esposizione si è sviluppata in tre fasi distinte. La prima, che si è svolta tra il 2015 e il 2024 attraverso diverse tappe, si è concentrata su una ricerca approfondita sui sistemi di produzione dell’olio d’oliva in Andalusia, terra natale di Penadés e il più grande produttore mondiale di olio d’oliva, responsabile di oltre il 20-25% della produzione globale e dell’80% di quella spagnola. La prima parte della mostra ha messo in luce l’estrema industrializzazione della natura, in particolare il passaggio dalla raccolta manuale tradizionale delle olive ai metodi super-intensivi. Questo processo è stato documentato dal fotografo di architettura con sede a Berlino, Max Creasy, durante un viaggio di ricerca a Jaén, Córdoba e Granada, nel settembre 2024. La seconda fase si è concentrata su esperimenti fisici con le radici degli ulivi, per comprenderne il potenziale, visto che questa parte dell’albero viene solitamente scartata. Durante questo periodo, Penadés si è confrontato con diverse sfide tecniche dovute alla crescita imprevedibile delle radici: a differenza dei tronchi, che crescono in direzione lineare alla ricerca della luce solare, le radici si sviluppano in tutte le direzioni alla ricerca di acqua e nutrienti, rendendo quasi impossibile prevedere il comportamento delle venature del legno. Di conseguenza, le radici vengono spesso tagliate con la motosega e vendute come legna da ardere al prezzo di 0,10€/kg. La terza fase della mostra consiste in una collezione di mobili che riflette il continuo processo di sperimentazione e prototipazione. Per l’esposizione, Penadés ha realizzato una libreria, un tavolino da caffè, due sedie, una lampada da parete, due tavolini laterali e due mensole, sottolineando il tema centrale della mostra: una ridefinizione del modo in cui controlliamo l’ambiente. Nato a Málaga nel 1985, Jorge Penadés è un progettista guidato dalla ricerca, impegnato nell’esplorazione di nuove possibilità per l’ambiente costruito. Profondamente radicato nel paesaggio mediterraneo, il suo studio si occupa di oggetti, spazi ed ecologie. Spesso inventando nuovi materiali e tecniche, la sua principale ambizione è sviluppare lavori che finora non è stato possibile realizzare. Tra i suoi progetti recenti figurano il negozio Camper accanto al Centre Pompidou di Parigi (2023); la mostra The Final (Group) Show, co-curata con Matylda Krzykowski a Dropcity, Milano (2023); una collezione di mobili in edizione limitata per Berluti, LVMH (2021); una collezione di vasi per il produttore spagnolo BD Barcelona (2019); e una sedia in vetro per la galleria The Future Perfect di New York (2019). Jorge ha tenuto conferenze presso importanti istituzioni culturali – tra cui il Victoria & Albert Museum – e il suo lavoro ha ottenuto un ampio riconoscimento internazionale sotto forma di premi di design e copertura mediatica. T / The New York Times Style Magazine lo ha inserito tra le 16 migliori “cose” da vedere durante la Milano Design Week 2017. Il suo progetto Structural Skin fa parte della collezione permanente del Vitra Design Museum.