Sarà presente fino al 7 marzo nei locali di Foscarini Spazio Brera (via Fiori Chiari 28) Algae, l’opera-istallazione dell’artista Stefano Arienti. Dopo il successo ottenuto al Foscarini Spazio Soho di New York, Arienti prosegue il fil rouge dell’esposizione di arte povera, mettendo in scena il più misero dei materiali: la plastica colorata dei sacchetti buttati e riutilizzati, che grazie alla mano dell’artista diventa protagonista di un’istallazione di grande effetto, facendosi impalpabile e avvolgente scenografia. La tecnica è eseguire dei tagli a pettine sulle buste ripiegate, completati con una serie di altri tagli contrapposti, per mezzo di forbici o di un taglierino, esattamente come migliaia di anni fa gli egizi trasformavano le pelli di animale in rete. Le buste di plastica diventano così fatue e vaporose, ammantando l’ambiente di un clima quasi fiabesco. Un processo creativo estremamente manuale e personale che non solo conferisce al materiale un uso, e un prestigio, completamente diverso da quello per cui era stato pensato, ma che, come osserva Alessandro Vecchiato, cofondatore di Foscarini, “risponde in maniera pratica alla nostra costante ricerca e sperimantazione sui materiali e sulle forme”.