Si è appena chiuso Homi, la fiera dedicata agli stili di vita, evidenziando come lo stile italiano riesca a raggiungere un livello d’eccellenza nel mondo. È proprio su quanto di meglio che l’Italia ha da offrire che questa edizione si è soffermata, con un’attenzione particolare alle produzioni di oggetti d’uso ma anche di fragranze per la casa e tutto quello che ruota intorno alla persona. Un panorama completo che ha visto il design più audace affiancato alle proposte più tradizionali, tutte espressione di una concreta innovazione e del perseguimento di un Made in Italy fatto con criterio. Ne è un esempio il progetto Ceramica Made in Umbria della giovane designer Elisabetta Furin, in collaborazione con la Regione Umbria: una collezione di ceramiche provenienti da ventuno aziende storiche del territorio, coinvolte nella creazione di pezzi in cui l’artigianato e le sue tecniche si separano dalla connotazione tradizionale e assumono la veste dell’innovazione e del design diventando strumenti per vincere le nuove sfide competitive lanciate dall’internazionalizzazione. Una secolare tradizione artistica che si rinnova creando gli oggetti di un banchetto contemporaneo: analizzando il concetto del simposio, centrale nelle culture classiche, niente di più attuale si ritrova nei contemporanei aperitivi e ritrovi conviviali. Da qui nascono i componenti del banchetto, in cui i motivi identificativi della tradizione e del territorio regionale, diventano lo strato decorativo di piatti, bicchieri e strumenti pensati per la fruizione provata o commerciale. Le linee della pittura classica diventano motivi tridimensionali geometrici di piatti e vassoi. Il colore richiama la città di provenienza, dialogando in effetti sempre diversi con i decori a rilievo. La materia è la protagonista principale: la ceramica riesce a interagire addirittura col cashmere, un optional lussuoso in rappresentanza di uno dei settori di maggiore rilievo dell’Umbria.