Naoki Ono e Yuki Yamamoto sono due giovani designer giapponesi, che nel 2011 hanno avviato lo studio Yoy con un intento ben preciso: non porre limiti a ciò che l’immaginazione può costruire. È per questo motivo che nei loro progetti le aspettative vengono sempre ribaltate, giocano con i sensi e con l’idea di un uso alternativo, disegnando oggetti a cavallo tra reale e irreale, dove mai niente è esattamente quello che sembra. Come nella serie Drawer, dei contenitori da attaccare al muro, dal quale danno l’impressione di venire fuori, trasformando la parete in un grande mobile contenitore immaginario. Giocando sul bianco e sul nero, e su tre diverse misure, ognuno ha dentro uno specchio, per dare l’idea di profondità anche al di là del muro. Componente sorpresa anche in Light, le lampade da terra e da tavolo, apparentemente composte solo dal fusto ma, una volta accese, il Led del corpo illuminante proietta sul muro una luce a forma di paralume, per quel wow-factor che nel design non guasta mai. Lascia un po’ interdetti l’equilibrio di Protrude, un vassoio che sembra stia per cadere dal tavolo (ma ovviamente non cade): è grazie a una clip con cui si aggancia alla superficie e che lo tiene stabile nonstante la sua posizione precaria. Oltre all’effetto destabilizzante è anche utile nei piccoli tavoli perché occupa in questo modo poco spazio sul piano di lavoro. Oggetti divertenti, ma ben pensati, che vogliono spingersi oltre il reale e il concreto, aprendo la mente e distaccandosi da ciò che vediamo ogni giorno.